<<Complessivamente un buon lavoro, ma occorre insistere sulla semplificazione nelle assegnazione degli appalti e sulla promozione all’accesso delle micro e piccole imprese al mercato degli appalti pubblici>>. E’ questo il commento del Presidente nazionale di CNA COSTRUZIONI- Rinaldo Incerpi, dopo l’uscita della prima bozza del decreto correttivo al codice degli appalti, presentato al Consiglio dei Ministri di venerdì scorso dal Ministro Delrio.
<<Siamo soddisfatti delle modifiche apportate al tema del subappalto, anche se l’ampia discrezionalità data alle SA di scegliere se autorizzare o meno il subappalto interviene impropriamente in materia di decisioni che spettano all’imprenditore ed a come decide di organizzare il lavoro, ovviamente all’interno delle regole>>, continua Incerpi.
CNA Costruzioni considera buona anche la scelta di rendere il rating di impresa volontario e sganciato dal rating di legalità, che rischiavano di interferire con il sistema di qualificazione delle imprese. A tal proposito CNA Costruzioni esprime soddisfazione per l’accoglimento di una sua precisa richiesta di considerare, ai fini della qualificazione, i lavori eseguiti dalle imprese negli ultimi 10 anni e non già negli ultimi 5, proprio perché la crisi strutturale che ha colpito il settore ha di fatto dimezzato i lavori.
<<Un punto critico che è necessario correggere al più presto è legato al tema del miglioramento dell’ accesso delle MPI al mercato degli appalti – sottolinea Incerpi -. E’ necessario innalzare a 2,5 milioni di euro il tetto per l’assegnazione degli appalti con il metodo anti turbativa, così si semplifica e si rende più trasparente l’assegnazione dei lavori, soprattutto per le opere non complesse, come quelle di manutenzione>>
<<Allo stesso tempo – evidenzia Incerpi – è necessario chiedere l’iscrizione obbligatoria alle SOA solo per i lavori superiori ai 258.000 euro. Si permetterebbe così a molte micro imprese, nel rispetto della qualità e della trasparenza, di partecipare alle gare pubbliche di importi modesti senza pagare inutili balzelli. Il Decreto correttivo – conclude Incerpi – potrebbe essere l’ultima chance che abbiamo per rilanciare il settore e conseguentemente l’economia del Paese.>>