E’ in uscita sulla Gazzetta Ufficiale il testo del Decreto Correttivo che – appunto – corregge, integra e modifica molti articoli del Decreto Legislativo n. 50/2016 (Nuovo Codice degli appalti).

CNA COSTRUZIONI ha svolto un lavoro intenso e mirato già sulle prime bozze del citato Decreto Correttivo, al fine di perseguire i suoi due obiettivi strategici: da una parte provare ad aumentare l’accessibilità delle micro e piccole imprese a questo mercato, dall’altra avanzare proposte emendative costruite su misura per le imprese che rappresenta. A tal fine l’Unione ha agito in più direzioni per implementare la sua capacità propositiva. Infatti le proposte – in direzione dei decisori istituzionali – sono state avanzate sia all’interno della Confederazione (che le ha riportate in sede di Rete Imprese Italia), sia all’interno del tavolo della filiera delle costruzioni (ANCE, CNA COSTRUZIONI, ANAEPA CONFARTIGIANATO, OICE, COOPERATIVE, CONFAPI ANIEM) che ha realizzato su questi temi una partecipata conferenza stampa lo scorso 12 aprile.

Nel tentativo di fare un primo bilancio dei risultati ottenuti, possiamo senz’altro affermare che il Decreto Correttivo presenta diversi punti a favore delle nostre richieste e pertanto si tratta sicuramente di un bilancio positivo. Ciò anche se due proposte importanti non sono state accettate dal Governo e su queste insisteremo ancora con la nostra iniziativa politica.

Rispetto alle novità positive del Correttivo nate dalle proposte di CNA COSTRUZIONI – rimandando alla lettura dell’allegato alla presente dove sono state sintetizzate le principali novità di interesse per le imprese contenute nel Correttivo – se ne segnalano alcune particolarmente significative :

  • Sale a 2 milioni la soglia di utilizzo del criterio del massimo ribasso con esclusione delle offerte anomale utilizzando il metodo anti turbativa
  • Nel subappalto salta la discrezionalità tutta in capo alle Stazioni Appaltanti (SA) nel decidere se subappaltare o meno (lo decide l’impresa appaltante, nei limiti previsti dal Codice), mentre la terna dei subappaltatori è prevista nel sopra soglia e nei lavori a rischio di infiltrazione mafiosa
  • Per le attestazioni SOA si considerano i lavori eseguiti negli ultimi 10 anni (prima erano 5)
  • Il rating di impresa diventa facoltativo (non più obbligatorio) e premiante in sede di offerta, il che equivale a dire che si valuta il curriculum conquistato sul campo dall’impresa
  • Si fa un passo in avanti sui tempi di pagamento attraverso l’obbligo per le SA di produrre il certificato di pagamento entro 45 giorni dalla presentazione del SAL
  • Viene stabilita una deroga per i Direttori Tecnici senza titoli di studio, i quali possono operare se dimostrano di avere maturato l’esperienza sul campo

Rispetto alle nostre due proposte non accettate dal Governo, queste riguardano:

  • L’obbligo di iscrizione SOA solo a partire dai lavori di 258.000 in su (oggi è 150.000)
  • La riserva del 50% alle imprese locali negli inviti alle procedure negoziate

Ovviamente CNA COSTRUZIONI continuerà ad avanzare queste due proposte nel tentativo di convincere il decisore istituzionale della loro positività non solo e non tanto per le nostre imprese, ma anche e soprattutto per la semplificazione e la trasparenza del mercato degli appalti pubblici.

Come accennato all’inizio, rispetto al percorso di costruzione del Codice e del primo Decreto Correttivo, CNA COSTRUZIONI è sicura di aver fatto tutto il possibile nell’interesse delle proprie imprese, ovviamente nel limite delle sue possibilità e capacità di incidere.

Siamo consapevoli, altresì, che l’impegno dell’Unione su questo tema non può e non deve venir meno, sia perché è nostra intenzione monitorare l’attuazione delle norme ad oggi in vigore, sia perché intendiamo preparare il terreno per ulteriori iniziative e proposte in vista del prossimo Decreto Correttivo al Codice che il Ministro Delrio ha previsto fra due anni.