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AGGIORNAMENTO LAVORI CAMERA 

           

 COMMISSIONI RIUNITE II GIUSTIZIA E XIII AGRICOLTURA

 

E’ iniziato, il 17 dicembre, l’esame dell’AG 248 con l’illustrazione svolta dalle relatrici Mongiello e Ferranti le quali hanno ricordato che  l’olio di oliva italiano risente delle criticità della filiera dalla produzione alla commercializzazione e, in particolare, della scarsa trasparenza sull’origine del prodotto, nonché dei numerosi  casi di frodi dell’olio in commercio e del cd. italian sounding

La relatrice Mongiello ha affermato che lo schema di decreto legislativo in esame, predisposto sulla base della delega contenuta nella legge di delegazione europea 2013,   mira a prevedere specifiche norme sanzionatorie per le violazioni degli obblighi previste dal regolamento di esecuzione (UE) n. 29/2012 della Commissione del 2012, relativo alle norme di commercializzazione dell’olio d’oliva e dal regolamento (CEE) n. 2568/91, relativo alle caratteristiche degli oli d’oliva e degli oli di sansa d’oliva nonché ai metodi ad essi attinenti.  Una buona risposta alle criticità esposte si è già avuta  tramite l’introduzione dei reati previsti dalla L. 9/2013 recante “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini”, approvata proprio per porre un  argine alle frodi, alle contraffazioni,  alle adulterazioni dell’olio d’oliva.

 

Il decreto legislativo in esame si compone di 12 articoli attraverso i quali vengono sanzionate a titolo di illecito amministrativo le violazioni della disciplina europea vigente e viene contestualmente abrogato il decreto legislativo n. 225 del 2005 che attualmente contiene le disposizioni sanzionatorie in applicazione del regolamento (CE) n. 1019/2002 relativo alla commercializzazione dell’olio d’oliva. 

In particolare, il decreto prevede:

  • all’art. 3  che l’indicazione non conforme al regolamento 29/2012 sia soggetta una sanzione amministrativa da 1600 a 9500 euro.
  • all’art. 4 si prevede che indicazione di origine diversa da quella indicata sia sanzionata da 1600 a 9500 euro.

 

La relatrice Mongiello ha tuttavia ritenuto utile soffermarsi sull’attualità dell’approvazione di una nuova norma – quale lo schema di provvedimento all’esame – di carattere amministrativo per il settore,  chiedendo se non sia invece più opportuno individuare norme di ampliamento del quadro sanzionatorio previsto dal codice penale a norma della L.9/2013, da introdurre con un apposito  progetto di legge. 

 

Per questi motivi, Le relatrici hanno ritenuto opportuna una serie di audizioni al fine di  poter esprimere il parere sul provvedimento con più effettiva cognizione di causa.

 

Il seguito dell’esame è stato rinviato.

 

 

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