Non basta a giustificare il brusco arretramento della produzione industriale italiana nel 2019 l’andamento generalmente negativo degli altri principali partner europei. Né motivi esterni, dalla Brexit al coronavirus, che lo scorso anno non avrebbero potuto influenzare l’economia. Anche i dazi sono al momento una preoccupazione più che una realtà. È vero però che i dati Istat relativi allo scorso anno, e in particolare a dicembre, segnalano un peggioramento delle condizioni del tessuto produttivo che le cause esterne potrebbero nei prossimi mesi ulteriormente peggiorare. CNA chiede, allora, che il governo intervenga con forza e immediatezza al fine di innescare una decisa retromarcia rispetto a una situazione che, applicando gli standard del Pil, si potrebbe definire recessiva. Dal fisco al lavoro è necessaria una scossa positiva, servono investimenti e interventi per rimettere in moto la ripresa attraverso le imprese che più rapidamente sono in grado di adeguarsi alle esigenze del mercato. Vale a dire le micro, piccole e medie imprese, ossatura del sistema produttivo.