Dopo il via libera ad aprile scorso della legge sul tema dell’equo compenso delle prestazioni professionali, per i professionisti di cui alla legge 4/2013 è atteso il provvedimento del dicastero delle Imprese e del Made in Italy che dovrà stabilire i parametri per l’equo compenso. Secondo la legge 49/2023 il decreto a firma ministeriale ha infatti l’obiettivo di stabilire un “tariffario” costituito da una serie di tabelle, che tenga conto delle diversità esistenti tra le attività esercitate dai professionisti senza albo.
Oggi CNA Professioni, insieme con le altre associazioni di rappresentanza di secondo livello iscritte nell’elenco del MIMIT, ha incontrato sul tema il sottosegretario onorevole Massimo Bitonci insieme al direttore generale della Divisione III – Servizi e professioni del MIMIT – dottor Vincenzo Maria Morelli. Obiettivo: l’individuazione di criteri generali e metodologici per giungere a un provvedimento condiviso e rappresentativo di gran parte delle professioni non organizzate in ordini e collegi.
“Su questo passaggio abbiamo sempre ritenuto fondamentale impostare il lavoro su un’ampia interlocuzione e confronto con le relative rappresentanze”, afferma il presidente CNA Professioni, Fabio Massimo. “Ricordo – spiega – che per equo compenso si intende la corresponsione di un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale. Tenendo conto della varietà delle professioni e delle attività è sicuramente un’impresa non facile. Siamo, quindi, a disposizione del ministero per offrire un supporto in questa complicata e delicata operazione. Riteniamo pertanto che possa costituire un utile strumento per arrivare fattivamente all’obiettivo, e per monitorare e aggiornare nel tempo i parametri di riferimento, un tavolo di concertazione e confronto permanente presso il ministero con le associazioni aggregative di professionisti maggiormente rappresentative”.