Gli alunni della terza classe della scuola elementare “Chini”, ai Piani di Bolzano, hanno concluso oggi (27 maggio 2016) il progetto “L’Artigiano sono io”, ideato da CNA-SHV per avvicinare il mondo della scuola a quello dell’economia, in particolare le imprese artigianali.
Ad aprile, l’associazione ha organizzato una lezione in aula con il falegname Mario Cecchetto ed i funzionari di CNA-SHV: diversi studenti hanno manifestato la volontà di cimentarsi, da grandi, in mestieri artigiani come sarto-stilista, orafo e falegname. Un desiderio diventato ancor più forte quando gli alunni hanno visto di persona come lavorano due aziende artigiane con sede nella zona produttiva dei Piani. La prima tappa è stata alla tipografia Alto Adige. Il titolare Fausto Inama e Laura Montemurro hanno illustrato alla scolaresca (accompagnata dai docenti Salvatore Perrone, Mariangela Sorbello, Stefania De Fazio, Stefania Amantea e Christine Kaltenhauser) tutti i processi produttivi. La seconda tappa si è svolta alla falegnameria Lucchesini. Il titolare David Lucchesini ha mostrato ai ragazzi i macchinari in attività con l’intero ciclo produttivo: dal legno grezzo al prodotto finale.
Stamane la fase conclusiva: I bambini, ad un mese di distanza, hanno riconosciuto e fatto festa al falegname Mario Cecchetto, chiamandolo “Supermario”. Gli alunni hanno realizzato in italiano un cartello sui settori economici per capire come si posizionano le varie attività artigiane. In tedesco hanno prodotto delle schede sui mestieri artigiani e para artigiani.
Il presidente di CNA-SHV, Claudio Corrarati ha ricordato l’importanza delle attività artigiane, interrogato i bambini sui loro desideri futuri e, insieme al funzionario Marco Scrinzi, ha premiato il lavoro dei bambini con dei gadget offerti dalla Cassa di Risparmio di Bolzano e dalla stessa CNA-SHV.
“Promuovere i mestieri artigiani nelle scuole – afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA-SHV – è un’attività affascinante. Ancor di più perché abbiamo scoperto che a 8-9 anni molti bambini vorrebbero dare sfogo alla loro creatività immaginando un futuro proprio come artigiano. Eppure appena 5 anni dopo, alla fine della scuola media, i giovani vengono spesso indirizzati verso percorsi scolastici tradizionali, propedeutici a professioni a volte senza sbocchi lavorativi”. In un mercato globalizzato invaso da prodotti low cost provenienti dall’estero, spesso copia malfatta dei nostri prodotti d’eccellenza, l’unica cosa che non possono copiarci sono le idee e le mani dei nostri artigiani, sempre più competitivi e digitalizzati. Impariamo a coltivare i sogni dei nostri bambini”.