La Commissione giuridica (JURI) del Parlamento europeo ha adottato a maggioranza la relazione relativa alla proposta di regolamento sulla protezione delle indicazioni geografiche per i prodotti artigianali e industriali, che colmerà il divario tra i diversi sistemi nazionali.
Si tratta di uno dei dossier prioritari europei sul quale la CNA, già dalla pubblicazione del Libro verde del 2014, ha concentrato la propria attività al fine di proteggere e valorizzare le produzioni artigianali, simbolo di tradizioni locali e del patrimonio culturale italiano, oltre che le preziose competenze necessarie a realizzare tali prodotti.
In questi anni si sono susseguiti incontri di confronto e sensibilizzazione con le istituzioni europee che nell’aprile scorso hanno portato finalmente alla pubblicazione della proposta della Commissione. Proposta che la nostra Confederazione ha accolto con favore, ma che presentava criticità in alcuni articoli (a esempio nella definizione di “prodotti artigianali” e “prodotti industriali”) e nei requisiti per la richiesta di riconoscimento dell’indicazione geografica.
La CNA, nei suoi interventi, ha ribadito la necessità di garantire la protezione e la tutela dei prodotti per i quali le fasi qualificanti avvengono nel territorio di origine a cui il prodotto è collegato. La nostra Confederazione ha altresì sostenuto la necessità di mantenere costi contenuti e procedure di richiesta semplici per il riconoscimento della IG, in particolare per artigiani e piccole imprese, principali destinatari di questo strumento.
Questi punti sono contenuti nella relazione approvata anche grazie al lavoro con gli europarlamentari italiani relatori ombra in Commissione JURI – Raffaele Stancanelli (FdI-ECR) e Alessandra Basso (Lega-ID) – e in Commissione IMCO (Mercato interno e protezione dei consumatori): Carlo Fidanza, FdI -ECR.
A breve seguirà il voto formale del Parlamento Europeo in plenaria che darà inizio al trilogo con Consiglio e Commissione Europea dove si delineerà la relazione finale. Questa fase finale della negoziazione interistituzionale richiederà ancora impegno e attenzione da parte dei rappresentanti italiani per garantire che quanto raggiunto per la tutela delle produzioni artigianali nazionali venga mantenuto inalterato.
La CNA crede che l’Indicazione Geografica di prodotti “no food” possa, al pari di quando realizzato con le certificazioni Dop e Igp per i prodotti alimentari, rappresentare anche una leva per il turismo, garantire i consumatori dell’autenticità dei prodotti acquistati, promuovere l’artigianato italiano nel mondo.