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Provincia, i 400 milioni disponibili vadano anche all’economia

“Apprendiamo con sorpresa che la Giunta provinciale, esaminando il bilancio 2019, ha individuato ben 400 milioni di euro disponibili, frutto di maggiori entrate e avanzo di amministrazione, da redistribuire con una variazione di bilancio ad aprile ed un assestamento di bilancio a luglio. Riteniamo che parte di questa somma debba essere destinata all’economia con almeno tre provvedimenti: il rafforzamento del fondo della cooperativa di garanzia Garfidi che sostiene le piccole e micro imprese nell’accesso al credito; un ampliamento del plafond per i contributi alle piccole e micro imprese, attualmente ridotto a soli 2,65 milioni, meno della metà dei due anni precedenti; ulteriori sgravi fiscali”. Lo afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA-SHV. 

“Ci aspettiamo anche un’analisi dettagliata – prosegue Corrarati ­- su come si sia formato questo “tesoretto”. Se è frutto soprattutto di maggiori entrate, forse ci sono i margini per un’ulteriore riduzione della pressione fiscale provinciale. Se incide di più l’avanzo di amministrazione, è necessario verificare come mai i soldi non siano stati investiti e quali siano le soluzioni migliori per dare sostegno anche alle imprese”.

 

La prima preoccupazione della CNA-SHV è quella di un’imminente stretta creditizia. I dati di Bankitalia riferiti al 2018 indicano un aumento del 4,6% dei prestiti: crescita del 6% verso le famiglie, del 5,7% verso imprese medie e grandi, ma appena dello 0,3% per le imprese con meno di 20 addetti.

“I venti di crisi che soffiano sull’Italia – sottolinea Corrarati – lasciano presagire un altro giro di vite sui finanziamenti bancari. Per scongiurare nuove difficoltà di accesso al credito, è necessario che alle misure nazionali si aggiungano quelle provinciali, che aiuterebbero Garfidi a diventare perno del sistema di finanziamento alle PMI effettuando i check-up finanziari alle PMI, svolgendo consulenza per il riassetto preventivo dei bilanci aziendali, accompagnando le imprese nella trattativa con le banche e infine concedendo la garanzia sul finanziamento per investimenti o per liquidità. Sicuramente utili i contributi alle micro e piccole imprese per investimenti, ma senza un plafond adeguato è più efficace una riduzione fiscale, abbattendo ad esempio l’IMI sugli immobili strumentali”. 

Nel frattempo, parte il conto alla rovescia per l’entrata in vigore, dal 15 marzo, delle nuove disposizioni operative che completano la riforma del Fondo di garanzia per le Pmi, fortemente sostenuta dalla CNA. Era dal 2017 che micro e piccole imprese aspettavano il via libera ministeriale. “Ora ci si può legittimamente attendere – conclude Corrarati – un significativo ampliamento della platea di soggetti che accederanno al Fondo e un allentamento della stretta creditizia. Introdurre la valutazione del titolo di merito creditizio delle imprese permetterà di superare gli attuali criteri di accesso, che assorbono risorse eccessive e riducono l’effetto leva. Importante è la valorizzazione delle cooperative di garanzia, strumento principe dell’accesso al credito per le micro e le piccole imprese”.

 

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