La Commissione europea ha pubblicato le relazioni per paese in cui vengono analizzate le grandi sfide socioeconomiche di ciascuno Stato membro, nell’ambito dell’esercizio del Semestre europeo 2020.
A livello generale, le relazioni rilevano la persistenza di livelli di disoccupazione sensibilmente diversi da uno Stato membro all’altro, e come continuino ad esistere posizioni molto diverse in termini di debito e di sfide legate alla sostenibilità. In media, i disavanzi pubblici nell’UE hanno ricominciato ad aumentare, invertendo la tendenza alla diminuzione degli ultimi anni.
Nel complesso, gli Stati membri hanno compiuto alcuni progressi nell’attuazione di circa due terzi delle raccomandazioni dal 2011, anno in cui è stato istituito il Semestre europeo.
Nella relazione sull’Italia viene riportato come, a fronte delle deboli prospettive macroeconomiche e della sfida di garantire la sostenibilità, risulti fondamentale aumentare la produttività e la crescita potenziale per ridurre il rapporto debito pubblico/PIL e correggere gli squilibri macroeconomici del paese.
Osservando la performance nella realizzazione delle raccomandazioni ricevute nel 2019, la Commissione ha riscontrato progressi significativi in merito al contrasto all’evasione fiscale; alcuni progressi nell’effettiva integrazione tra le politiche attive del mercato del lavoro e le politiche sociali, nelle politiche economiche relative agli investimenti incentrate sulla ricerca e l’innovazione e sulla qualità delle infrastrutture, nella maggior efficacia della pubblica amministrazione e nel potenziamento dell’accesso al credito non bancario per le imprese più piccole e innovative.
Tuttavia, progressi più limitati sono stati invece riscontrati nello spostamento della pressione fiscale dal lavoro, nella lotta al lavoro sommerso, nel sostegno alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro, nella promozione del miglioramento delle competenze, nella riduzione della durata dei processi civili e nel miglioramento dell’efficacia della lotta contro la corruzione. Nessun progresso è stato registrato per quel che concerne la riduzione del peso delle pensioni e la rimozione delle restrizioni alla concorrenza.