Il 2 marzo 2016 la Fondazione Banco Alimentare ONLUS e la Caritas Italiana hanno presentato a Roma, Auditorium Ministero Salute, il manuale Recupero, raccolta e distribuzione di cibo ai fini di solidarietà sociale, validato dal Ministero, come previsto dal Regolamento (CE) n. 852/2004.
La lotta gli sprechi è un tema di grande rilievo che vede impegnato quotidianamente il Ministero della Salute con attenzione a tutte le fasi della produzione, distribuzione, trasformazione e utilizzo, dal campo alla tavola, anche nella scia di quanto opportunamente evidenziato nella Carta di Milano sottoscritta il 28 ottobre scorso ad Expo 2015.
Obiettivo del manuale è di predisporre delle “corrette prassi igieniche” che consentano il recupero, la raccolta, la conservazione e la distribuzione di derrate alimentari da parte delle Organizzazioni Caritative del terzo settore Non Profit, le OC, che effettuano tali attività ai fini di solidarietà sociale, sostenendo il bisogno alimentare delle persone indigenti garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli alimenti.
Nel manuale vengono ampiamente trattati:
- il sistema di recupero, raccolta e distribuzione di alimenti ai fini di solidarietà sociale
- il trasporto alimenti recuperati e raccolti
- lo stoccaggio e conservazione
- la preparazione degli alimenti
- la distribuzione agli indigenti di cibi pronti (es. panini, pasti cucinati, bevande ecc.) e alimenti non deperibili e deperibili preconfezionati e non.
I Manuali di corretta prassi
Il Regolamento (CE) n. 852/2004 promuove l’elaborazione dei manuali di corretta prassi operativa in materia di igiene e di applicazione dei principi del sistema HACCP e ne incoraggia la divulgazione e l’uso. Nonostante l’adozione sia ad oggi una scelta volontaria, va sottolineata l’importanza del loro utilizzo per facilitare gli operatori nell’osservanza degli obblighi normativi in materia di igiene.
Lo stesso Regolamento prevede che gli Stati membri valutino i manuali di corretta prassi operativa al fine di verificarne la conformità alle disposizioni ivi previste. Il Ministero della salute valuta i manuali di corretta prassi operativa con il supporto tecnico dell’Istituto superiore di sanità coinvolgendo nel contempo anche le Regioni e province autonome di Trento e Bolzano, le Associazioni di categoria e dei consumatori interessate alla materia oggetto del manuale, così come stabilito dall’Accordo Stato-Regioni “Linee guida applicative del Reg. n. 852/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio sull’igiene dei prodotti alimentari”.
La DGISAN, responsabile dell’attività di coordinamento per la validazione dei manuali di corretta prassi operativa (GHP), ricevuta la richiesta di validazione di un manuale alla casella di posta elettronica dedicata GHPmanuals@sanita.it, dopo una prima valutazione, avvia la procedura di validazione, coinvolgendo il Tavolo di lavoroistituito con Decreto dirigenziale del 15 maggio 2008. Il procedimento di validazione è regolato da una specifica Procedura operativa standard.
Il Tavolo di lavoro, il 21 gennaio 2011, ha approvato una Linea guida per l’elaborazione dei manuali di corretta prassi operativa. Il documento costituisce uno strumento informativo, finalizzato a fornire ai settori dell’industria alimentare indicazioni e criteri generali in merito all’elaborazione dei manuali di corretta prassi operativa.
Il ruolo delle Organizzazioni caritative nella distribuzione di prodotti alimentari agli indigenti
Le Organizzazioni Caritative, che agiscono a scopo di beneficenza, essendo presenti su tutto il territorio Nazionale, colgono il bisogno alimentare degli indigenti.
La legge 155/03 – Disciplina della Distribuzione dei prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale, conosciuta anche come Legge del Buon Samaritano (ispirata al Good Samaritan Food Donaction Act, firmato da Bill Clinton l’1.10.1996), equipara al consumatore finale le organizzazioni non lucrative di utilità sociale che effettuano, a fini di beneficenza, la raccolta e la distribuzione gratuita di alimenti.
L’articolo 1, commi 236, 237, 238, 239 della legge di stabilità n.147 del 27 dicembre 2013 ha introdotto una disposizione concernente gli aspetti sanitari dei prodotti alimentari oggetto di cessione, raccolta e distribuzione gratuita agli indigenti, a fini di beneficenza.
In dettaglio, la norma sottolinea che ogni soggetto impegnato nell’attività di utilità sociale finalizzata alla redistribuzione di cibo e al contrasto del fenomeno degli sprechi alimentari, deve garantire, per la parte di propria competenza, il corretto stato di conservazione, trasporto, deposito e utilizzo degli alimenti.
Tale obiettivo può essere raggiunto anche mediante la predisposizione di specifici manuali nazionali di corretta prassi operativa redatti in conformità all’articolo 8 del Regolamento CE n. 852/04 del Parlamento Europeo e del Consiglio.
L’individuazione di corrette prassi igieniche contribuisce a massimizzare la raccolta e il recupero di eccedenze, derivanti da tutta la filiera agroalimentare, quali ad esempio: eccedenze di produzione, difetti di confezionamento, l’avvicinarsi della data di scadenza, prodotti derivanti dal non consumo in fase di somministrazione nella ristorazione collettiva, catering etc, fermo restando il mantenimento dei requisiti di sicurezza alimentare.