Al primo gennaio 2019 in Italia la popolazione ammontava a 60.359.546 residenti, 124.127 in meno rispetto all’anno precedente e in diminuzione per il quarto anno consecutivo. Rispetto al 2015, infatti, si registrano 436.066 residenti in meno, come se in Italia fosse scomparso un comune capoluogo di media grandezza. La causa va rintracciata nella diminuzione delle nascite in atto in Italia ormai da dieci anni. Nel 2018 sono stati iscritti all’anagrafe 438.287 neonati (dati di fonte Eurostat) un dato fortemente negativo per il nostro Paese e che desta preoccupazione, soprattutto se paragonato a quello del 1964 quando i nati furono quasi un milione (945.900).
Al basso numero di nascite si contrappone il numero crescente di residenti over 65 che oggi sono 13,8 milioni e rappresentano quasi un quarto della popolazione totale. Sempre rispetto al 1964 essi sono aumentati di 8.767.780 unità.
La diminuzione costante delle nascite negli ultimi dieci anni unitamente all’allungamento della durata media della vita hanno innescato un processo di invecchiamento della popolazione che in Italia ne sta modificando in maniera sensibile la composizione per classi di età. L’invecchiamento della popolazione oltre a generare un aumento della domanda di cure mediche e di assistenza personale, determina un aumento della spesa per pensioni che, se combinata con la riduzione della popolazione in età lavorativa, mina nel tempo la sostenibilità finanziaria del sistema di welfare italiano, basato sulla solidarietà intergenerazionale. Negli ultimi venti anni infatti l’Italia ha accusato una importante riduzione della quota di popolazione dei contribuenti al gettito contributivo (l’incidenza della classe di età compresa tra i 15 e i 64 anni è passata dal 67,6% nel 2000 al 64,0% nel 2019) e un aumento della popolazione percettrice di redditi da pensione.
Entra nella più autorevole associazione per qualità della rappresentanza, delle tutele e dei servizi.
© 2022 CNA Nazionale — Tutti i diritti riservati.
