Negli ultimi anni in Italia si è osservata una diminuzione consistente dei giovani che si avvicinano al lavoro autonomo o che desiderano impegnarsi come imprenditori. Questa diminuzione, che è in parte la derivata del calo demografico, non può essere sottovalutata dato che mette a rischio la continuità del nostro sistema imprenditoriale, il cui valore è riconosciuto a livello globale grazie alla qualità e le innovazioni delle produzioni del Made in Italy.
Con lo scopo di indagare i tratti caratterizzanti la propensione imprenditoriale dei più giovani, CNA ha realizzato un’indagine dalla quale emerge un quadro in chiaroscuro. Da un lato, infatti, il nostro Paese non sembra offrire ancora le condizioni ottimali per i giovani desiderosi di impegnarsi come imprenditori: la difficoltà di accedere al credito, la tassazione sproporzionata, i cavilli burocratici e la mancanza di tutele sono solo alcuni degli elementi ostativi da rimuovere. Dall’altro, però, per tanti giovani (oltre il 40% tra quelli intervistati da CNA) il fare impresa può rappresentare la via verso l’autorealizzazione. In più con i giovani imprenditori anche l’artigianato, che registra un restringimento del suo perimetro, può avere un futuro: circa il 70% dei giovani imprenditori intervistati è infatti titolare di una impresa artigiana.
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