L’IMPRENDITORIA FEMMINILE DOPO UN ANNO DI COVID

  • Data di pubblicazione: Marzo 2021
  • Autore:  Centro Studi
  • Area Tematica:  Artigianato
  • Tipologia:  Indagini monografiche
  • Tag

La crisi del 2020 ha avuto un impatto devastante sull’economia italiana e in maniera particolare sull’universo femminile. Secondo l’Istat, degli oltre 440mila posti di lavoro persi nel 2020, circa il 70% era infatti occupato da donne.

La drammaticità degli eventi del 2020 accresce la convinzione che la ripresa del nostro Paese passi anche da una diversa valorizzazione del lavoro delle donne. È per questo motivo che in occasione di questo 8 marzo, la CNA ha ritenuto necessario realizzare un focus specifico sul ruolo economico delle donne, promuovendo un’indagine di tipo qualitativo che ha coinvolto circa 1.400 imprenditrici dalla quale emerge un quadro a tinte forti disegnato con tratti netti e sicuramente originali.

Le imprenditrici hanno sofferto una crisi che ha messo a repentaglio i loro progetti imprenditoriali colpendo soprattutto le “imprese” più giovani. Superato il primo momento di smarrimento, è emersa però la volontà forte di non mollare e di ripartire quanto prima.

Passate le difficoltà generate dal Covid per le imprenditrici restano però irrisolti tanti problemi che anche in tempi normali frenano e scoraggiano il lavoro femminile. Tra questi, la conciliazione lavoro-famiglia è per la maggior parte delle imprenditrici un problema forte che deve essere affrontato con un atteggiamento fortemente responsabile e costruttivo. La soluzione non è tanto negli assegni familiari o in altri trasferimenti in denaro erogabili nell’immediato, quanto la spesa in investimenti in servizi e infrastrutture sociali per la cura della prima infanzia e quella familiare in generale.

Entra nella più autorevole associazione per qualità della rappresentanza, delle tutele e dei servizi.