L’Italia è un Paese pieno di risorse ed energie inespresse a causa di vincoli e fattori di svantaggio che limitano il potenziale di sviluppo e la competitività delle imprese. Tra questi, oltre a quelli ben noti all’opinione pubblica (fisco, costo del lavoro e burocrazia), vi è sicuramente il prezzo dell’energia elettrica che anche nel 2019 si conferma tra i più alti d’Europa.
Complessivamente, il differenziale tra la bolletta dell’Italia e quella riferita alla media dei paesi della UE-28 supera infatti i 36 punti percentuali. Si tratta di uno scostamento significativo, che si è ampliato di quasi venti punti in un solo anno (nel 2018 esso era pari a +17%), ma che diventa abissale quando si considera la classe di consumo fino a 20 MWh nella quale ricadono le imprese micro, piccole e artigiane. Per queste ultime, che rappresentano circa il 99% del tessuto produttivo nazionale), l’energia elettrica costa il 54,3% in più che nel resto dell’Unione Europea.
Cos’è l’Osservatorio Energia CNA?
L’Osservatorio Energia propone ogni anno un confronto delle bollette elettriche pagate dalle imprese europee disaggregate secondo la loro dimensione (approssimata dalla fascia di consumo annuo espresso in MWh). Oltre ai prezzi finali pagati dalle imprese, l’Osservatorio propone la disaggregazione degli stessi secondo le parti che la compongono (energia, rete di distribuzione, oneri e imposte).
Entra nella più autorevole associazione per qualità della rappresentanza, delle tutele e dei servizi.