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Quando la ricetta della nonna diventa impresa

Prendi un prodotto tipico di una zona ristretta, la ricetta della nonna. Non perderne l’artigianalità, anzi fanne un punto di forza e così, non solo lo riporterai in auge nel tuo territorio, ma lo farai conoscere anche fuori confine. E’ la storia di Erica Lazzarini, programmatrice di 38 anni, che dopo aver lavorato in Inghilterra e nel Sud Italia, ha deciso di tornare a casa, a Roure, nell’Alta Val Chisone, a 80 Km da Torino. Un villaggio di 900 anime, nelle vallate a cavallo di Sestriere, dove si conserva la ricetta del gofri, una cialda di forma rotonda che può essere farcita con prodotti sia dolci che salati. 

“Un po’ come chi nasce al mare non può starne troppo lontano, a me mancavano le montagne – racconta Erica –.Sono cresciuta qui, con mia nonna Nina che cucinava a me e mia cugina i gofri, in una padella originariamente scaldata sulla stufa a legna. Il mio, anzi il nostro, è prima di tutto un legame affettivo con il prodotto”. 

Nel 2005 Erica e la cugina Marzia, infatti, hanno deciso di cogliere quello che secondo loro era un interessante potenziale di mercato: “Nessuno produceva gofri a livello artigianale – spiega Erica – e si trovavano solo in manifestazioni di associazioni no profit. Così abbiamo dato vita alla ‘Bottega mobile del Gofri’, un furgoncino dove cuciniamo al momento con materie prime di qualità. E’ difficile ottenere artigianato su un mezzo mobile”. 

Puoi continuare a leggere la storia di Erica Lazzarini e gli altri racconti di quotidiano ingegno su CNAStorie

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