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Quando l’artigiano è un immigrato. Crescono le imprese straniere

Marche, quando l’artigiano è un immigrato. Sono sempre di più gli stranieri che decidono di avviare un’attività imprenditoriale nella nostra regione. Non parlano soltanto cinese, anche se questa è la lingua prevalente, con 1.758 imprese aperte da immigrati del Paese asiatico, pari al 12,9 per cento delle 13.644 imprese straniere presenti nelle Marche alla fine del 2015. Parlano anche marocchino (11,9 per cento), rumeno (9,8) e albanese (9,2). Seguono macedoni, svizzeri, del bangladesh e della tunisia. La fotografia delle imprese straniere in attività nelle Marche è stata realizzata dai Centri Studi di Cna e Confartigianato Marche su dati della Camera di Commercio di Ancona.

“Ormai” affermano i presidenti di Cna Marche Gino Sabatini e di Confartigianato Marche Vladimiro Belvederesi “in certi settori manifatturieri come il tessile e l’abbigliamento  un’impresa su quattro  ha un titolare straniero, soprattutto nell’artigianato. Nel calzaturiero le imprese straniere sono 793 e nel tessile abbigliamento 651. Poi ci sono 314 imprese attive nella meccanica e 106 nel distretto del mobile. In tutto nei settori manifatturieri marchigiani operano 2.148 imprese con titolare straniero, pari al 10,9 per cento del totale. Ancora più numerose sono le imprese straniere attive nel commercio (4621 imprese, pari al 12,5% del totale imprese del commercio), e nelle costruzioni (3537 imprese, il 16,7% del totale settore.)Insomma, ormai parla straniero un’impresa marchigiana su dieci. E’ evidente che si tratta di un fenomeno sociale ed economico sempre più rilevante, che necessita di politiche di integrazione mirate per gli stranieri che scelgono di avviare un’attività imprenditoriale e di emergere dal sommerso”.  

Le imprese straniere sono diffuse in tutta le regione anche con punte maggiori nella provincia di Ancona (26,7%), seguita dappresso dalla provincia di Pesaro e Urbino (24,8%) e Macerata (24,4%).

Il trend degli ultimi anni vede un peso crescente delle imprese straniere attive nelle Marche (+5,8% tra il 2011 e il 2015) ma si tratta di una dinamica meno accentuata di quella che caratterizza l’intero Paese, per il quale si registra una crescita del 18,7% nello stesso periodo.   

Complessivamente nel 2015 nelle Marche hanno avviato l’attività 1.751 imprese straniere ed hanno chiuso in 1.3434, con un saldo positivo di 417 imprese, in netta controtendenza a quanto è avvenuto per le imprese italiane, tra le quali le nuove iscritte sono risultate inferiori rispetto alle cessate di 971 unità. L’evoluzione in atto nella composizione per settore delle imprese straniere delle Marche è particolarmente evidente se si considera che il saldo tra nuove imprese e cessazioni nel 2015 è stato particolarmente negativo per il settore delle costruzioni (-101 imprese) mentre è stato largamente positivo per le manifatture (+46), il commercio (+64) e i servizi del settore Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+20).

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