La sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro prima di ogni cosa. E devono essere per tutti. Questo il filo conduttore degli interventi che si sono succeduti nel corso del convegno sul tema organizzato da CNA Costruzioni di Ragusa. Lo hanno evidenziato il questore di Ragusa, Vincenzo Trombadore; Giusy Saraceno, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro, e la presidente dell’Anmil di Ragusa, Maria Agnello, nei loro interventi di saluto. Lo ha chiarito con forza e competenza Bruno Giordano, magistrato alla Corte di Cassazione e già direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro, il quale nel suo intervento ha anche sottolineato come serva un unico organismo che sappia coordinare le tante istituzioni preposte al controllo. Lo ha precisato Paolo Ravalli, direttore dello Spresal presso l’Asp di Ragusa, illustrando il Sistema informativo aziendale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (Siap), uno strumento utile per cittadini, imprese, operatori sanitari ed enti pubblici, dove sono inserite informazioni aggiornate e affidabili sulle tematiche della salute e della sicurezza sul lavoro.
Lo hanno avvalorato il presidente della CNA territoriale, Giuseppe Santocono, che ha parlato di un evento necessario “per un utile confronto tra tutte le parti in causa nel contesto di un periodo storico in cui è necessaria un’assunzione di responsabilità che non può più essere demandata ma che deve costituire terreno su cui costruire solide fondamenta per il futuro”; Pino Brullo, responsabile del settore ambiente e sicurezza della CNA e Giorgio Stracquadanio, responsabile territoriale di CNA Edilizia. Questi ultimi, nei loro interventi, hanno sottolineato come i molti titolari delle imprese edili artigiane hanno cura per la sicurezza dei loro cantieri perché ancora prima di essere imprenditori sono dei lavoratori che condividono, insieme a chi li collabora, rischi e preoccupazioni. Infine, nel corso del convegno, nei vari interventi, da più parti è stato messo in luce come il nuovo strumento della patente a punti per le imprese edili sia soltanto un ulteriore costo oltre che un nuovo obbligo burocratico per le stesse aziende. Il presidente nazionale di CNA Costruzioni, Enzo Ponzio, nel suo intervento conclusivo ha evidenziato che “tutto questo, nei fatti, non riuscirà contrastare le anomalie che poi, purtroppo, generano insicurezza nei cantieri di quelle imprese che hanno sempre operato in modo illegale. Inoltre, l’esonero per le imprese con certificazione Soa rappresenta una ingiustificata discriminazione sotto il profilo della concorrenza. La sicurezza sta a cuore a noi imprenditori per primi e non si tutela con la burocrazia, ma con il rispetto di regole che devono essere chiare ed applicabili”.