Secondo l’ultimo Rapporto Export 2017 elaborato da SACE l’export italiano cambia marcia: sfiorerà tra il 2017 e il 2020 i 490 miliardi. Nel corso degli ultimi sei anni l’export è rimasto l’unica componente del PIL a sostenere la crescita del nostro Paese. La meccanica strumentale rapresenta il principale settore di esportazione per l’economia italiana con oltre 85 miliardi di euro nel 2016. I macchinari Made in Italy conservano un vantaggio competitivo che proteggerà da un ulteriore rallentamento: il 2017 vedrà un aumento delle esportazioni del 2,2% e le previsioni per il triennio successivo confermano il trend positivo. A livello mondiale i leader di mercato, Germania e Italia, protetti dalla disponibilità di tecnologie all’avanguardia e lavoro qualificato avranno meno da temere dalla concorrenza di potenziali nuovi entranti, sopratutto dall’Oriente e dall’Europa dell’Est.
Non si arresta neanche la domanda per i prodotti italiani da parte dei Paesi avanzati. Il rafforzamento della crescita e la promozione e tutela del Made in Italy saranno il vento a favore per il nostro export in queste destinazioni. Verso l’Unione Europea, area di sbocco del 56% dei nostri prodotti, la dinamica delle esportazioni sarà positiva anche per il 2017, trainata dai nostri principali partner commerciali (Germania, Francia e Spagna). Discorso a parte per il Regno Unito, a causa dell’incertezza legata alla Brexit. Tra i Paesi non europei, gli Stati UNiti, primo partner italiano per esportazioni nette, continueranno a rappresentare un mercato chiave per i prodotti italiani.