A un anno dalla gravissima alluvione che ha coinvolto la Romagna e in particolare la provincia di Ravenna, la CNA territoriale di Ravenna ha ospitato un momento di confronto con i rappresentati della Regione e delle Istituzioni locali per fare il punto su quanto è stato fatto in quest’anno e quali siano le reali condizioni di imprese e territorio.

All’iniziativa erano presenti Marianna Panebarco, vicepresidente CNA Ravenna e CNA Nazionale, il presidente di CNA Emilia-Romagna Paolo Cavini, il prefetto di Ravenna Castrese De Rosa, Luca Coffari, responsabile Dipartimento Politiche Economiche, Sindacali e Sociali CNA Ravenna, Irene Priolo, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, sindaco di Ravenna e presidente della provincia di Ravenna e Massimo Mazzavillani, direttore generale della CNA di Ravenna. Collegati in video Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia-Romagna e Matteo Leoni, presidente della CNA territoriale di Ravenna.

L’iniziativa è stata introdotta e presieduta da Marianna Panebarco, vicepresidente della CNA di Ravenna e di CNA Nazionale: “Oggi siamo qui, certo, per ricordare ma soprattutto per guardare avanti, alle cose che stanno funzionando e quelle che dobbiamo invece migliorare. Abbiamo visto un sensibile miglioramento sui cantieri di ripristino e prima messa in sicurezza dei fiumi e delle strade; la struttura commissariale, tuttavia, si è rivelata lenta e inadatta a gestire una ricostruzione così complessa come è quella alluvionale attraverso pratiche complicate e piene di limiti che hanno reso più lungo e difficile – a volte quasi impossibile – ottenere i ristori e procedere con la ricostruzione”.

Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia-Romagna, collegato in video, ha ringraziato le imprese e cittadini di questa terra per essersi rimboccati le maniche e aver contribuito fin da subito alla veloce ripartenza di tutta la comunità, come dimostrano i dati economici e dell’export.

Matteo Leoni ha ripercorso i terribili giorni di un anno fa, quando l’acqua e il fango hanno invaso l’intero nostro territorio: “23.657 sono stati i nuclei familiari in Romagna colpiti, migliaia d’imprese, di cui oltre 280 nostre associate, 79mila frane censite sull’appennino, 5.300 auto distrutte, tonnellate di rifiuti smaltiti. Come CNA dal primo minuto abbiamo cercato di fare la nostra parte per rappresentare le esigenze delle imprese e del territorio facendo sentire la nostra voce, facendo proposte per una rapida ripartenza. Ora chiediamo con forza che vengano realizzati i piani straordinari di messa in sicurezza strutturale e che arrivino finalmente le risorse alle imprese”.

Dopo le commoventi testimonianze di tre imprese gravemente danneggiate – C.M. di Conselice, Caravita Recinzioni di Bagnacavallo e Tipografia Valgimigli di Faenza – Luca Coffari, responsabile del Dipartimento Politiche Economiche, Sindacali e Sociali di CNA Ravenna, ha presentato attraverso dati e statistiche, lo stato dell’arte. “I numeri di CNA Ravenna fotografano una situazione desolante sul fronte dei ristori alle imprese: 293 imprese associate hanno avuto danni per 35,6 milioni ai quali si aggiungono i mancati fatturati; di queste a oggi solo 4 (1,3%) hanno ricevuto risorse dallo Stato per 6,1 milioni con pratiche semplici e rapide in quanto esportatrici, che in due tranche hanno visto riconoscere anche giustamente i mancati fatturati; cosa preclusa a tutte le altre aziende colpite”.

L’entità dei danni delle imprese è variabile, si va da 1.042 euro a 10 milioni, il 42% ha avuto danni inferiori ai 10mila euro; il 29% tra 10 e 50mila euro; l’11% tra 50 e 100mila euro; il 16% con danni sopra ai 100mila mentre il 2% ha avuto danni sopra a 1 milione di euro.

CNA con un recente sondaggio, su un campione di 112 aziende socie, ha indagato il sentiment delle imprese colpite dall’alluvione, che per il 26% come maggiore difficoltà ha segnalato la tenuta psicologica e il senso di abbandono; il 15,8% sono in difficoltà per i tempi davvero troppo lunghi per avere i contributi dallo Stato; il 15% ha invece difficoltà per trovare le risorse economiche per riavviare l’attività e sopportare il calo di fatturato; mentre l’8% è preoccupato per l’incertezza sui lavori strutturali di messa in sicurezza , temendo nuove alluvioni”.

Il direttore CNA Ravenna, Massimo Mazzavillani, ha sottolineato come “ormai sia chiaro – anche con i numeri presentati – che le imprese sono ripartite da sole, con la solidarietà e la forza delle comunità locali. Se da un lato vediamo tanti cantieri di messa in sicurezza, anche se ancora mancano le opere strutturali, come casse di laminazione o aree allagabili, dall’altro per le imprese il completo ristoro dei danni resta un miraggio. È invece già legge, purtroppo, l’obbligo di copertura assicurativa contro le calamità a carico delle aziende, che rappresenta davvero un segnale poco incoraggiante. Da segnalare invece in positivo la non tassazione dei contributi ricevuti (quando arriveranno), era una nostra richiesta e siamo soddisfatti sia stata accolta”.