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Record negativo di nascite dall’Unità d’Italia. È emergenza demografica

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Emergenza demografica. Non c’è altro modo per definire la drammatica crisi di nascite in Italia. Dove nel 2019 è stato toccato il minimo storico di neonati dall’Unità del Paese in poi, guerre mondiali incluse. Un dato che potrebbe preludere al “grande gelo” delle nascite che già viene paventato per quest’anno.

Strategie alternative cercansi

A registrare l’emergenza nel Bilancio demografico nazionale 2019 è l’Istat, che rileva anche alcuni altri dati preoccupanti, come l’aumento (sia pur lieve) dei decessi e il forte incremento delle cancellazioni dalla nostra anagrafe di connazionali emigrati all’estero. Numeri da far rabbrividire, che senza essere troppo pessimisti fanno temere per la stessa sopravvivenza della nostra comunità nazionale. E tali da richiamare con immediatezza la classe dirigente nazionale (purché con piani concreti e strategie alternative a quelle condotte finora) al capezzale di un Paese altrimenti a rischio decadimento.

Un declino avviato nel 2015

Al 31 dicembre scorso la popolazione residente in Italia è risultata inferiore di quasi 189mila unità rispetto all’inizio d’anno. Portando a circa 551mila i presenti in meno in confronto al 2015, quando si è avviato il declino. Una evidenza frutto in primo luogo della diminuzione delle nascite (oltre 19mila unità in un anno, in termini relativi il -4,5 per cento) scese a poco più di 420mila complessivamente, il peggior risultato dall’Unità nazionale. E nel contempo anche dell’incremento dei decessi (1300 in più per un totale di 634mila unità) e soprattutto delle cancellazioni dall’anagrafe di italiani emigrati all’estero, in un anno schizzate in su del 16,1 per cento, in termini assoluti più di 182mila persone definitivamente andati via dal Paese.

Anche gli immigrati al passo

Il combinato disposto di questi numerosi dati porta a poco meno di 60 milioni e 255mila i residenti nel nostro Paese al 31 dicembre 2019. In calo appunto dello 0,3 per cento rispetto a dodici mesi prima. Una riduzione attribuibile anche all’arresto della crescita del numero di persone residenti sul territorio italiano di nazionalità straniera: ormai rappresentano l’8,8 per centro del totale ma nel 2019 il loro numero è cresciuto di appena 47mila unità.

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