Buone notizie per le famiglie italiane che versano in uno stato di difficoltà a causa della pandemia. L’Inps, infatti, ha comunicato in una circolare che, in base al Decreto Rilancio, l’importo del reddito di emergenza può arrivare fino a 840 euro al mese, per due mesi, a vantaggio di tutte le famiglie che non hanno usufruito di altre indennità Covid e senza componenti con un reddito da lavoro o da pensione.
Per raggiungere questo importo, tuttavia, il nucleo deve essere composto da due adulti, due minorenni e un componente in una situazione di disabilità. Viceversa una famiglia di almeno quattro persone avrà diritto a 800 euro. Il reddito di emergenza si potrà chiedere se il reddito familiare, ad aprile, non avrà superato il limite previsto per il sussidio, ossia 800 euro per una famiglia di quattro persone senza disabili. Il beneficio economico è di 400 euro se la famiglia ha un unico componente.
Il Reddito di Emergenza (Rem), introdotto dall’articolo 82 del Decreto-Legge n. 34/2020, è una misura di sostegno in favore delle famiglie in condizioni di necessità economiche, in conseguenza all’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Essendo una norma recente legata alla pandemia, non tutti i cittadini italiani hanno chiaro in mente chi ne ha diritto e chi e chi no. Ecco perché è importante informarsi correttamente e fare domanda solo qualora si abbiamo i requisiti richiesti dalla legge.
Su www.epasa-itaco.it è possibile collegarsi con la piattaforma on-line del Patronato e inoltrare domanda, o in alternativa scoprire dove si trova la sede più vicina a casa e prendere appuntamento per recarsi negli uffici del Patronato stesso.
Molti, non a caso, sono i dubbi dei cittadini relativi alla compatibilità con altre misure erogate durante l’emergenza Covid19: sulla pagina Facebook del Patronato Epasa-Itaco gli utenti chiedono, ad esempio, se il reddito di emergenza sia compatibile con la cassa integrazione, la Naspi, il Bonus 600 euro e così via. Una consulenza personalizzata gratuita è quindi la scelta migliore.
A chi spetta il reddito di emergenza
Il Reddito di Emergenza è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso, cumulativamente, al momento della domanda, dei seguenti requisiti:
- residenza in Italia, verificata con riferimento al componente richiedente il beneficio
- valore del reddito familiare, nel mese di aprile 2020, inferiore ad una soglia pari all’ammontare del Rem spettante al nucleo familiare
- valore del patrimonio mobiliare familiare con riferimento all’anno 2019 inferiore a una soglia di euro 10.000, accresciuta di euro 5.000 per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di euro 20.000 (il massimale è aumentato di 5.000 euro in caso di presenza nel nucleo familiare di un componente in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza);
- valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore ad euro 15.000.
Come si chiede il Reddito di Emergenza
Per ottenere il beneficio è necessario presentare domanda all’Inps, secondo le modalità e tramite l’apposito modello definiti dall’Istituto. La richiesta dell’indennità può essere presentata tramite Patronato oppure tramite CAF.
Data di scadenza della presentazione della domanda per ottenere il Reddito di Emergenza
Le domande dovranno essere presentate entro e non oltre il 30 giugno 2020.
Come si calcola il Reddito di Emergenza spettante a ciascun nucleo familiare
Per calcolare l’importo spettante a ciascun nucleo familiare occorre moltiplicare 400 euro mensili per il corrispondente parametro della scala di equivalenza già previsto per il Reddito di Cittadinanza, di cui all’articolo 2, comma 4, del D.L. n. 4/2019 (fermo restando l’importo massimo ottenibile, pari a 800 euro).
Per quanto tempo viene erogato il Reddito di Emergenza ai nuclei familiari in possesso dei requisiti
Il reddito di Emergenza viene erogato in due quote, ciascuna per un importo compreso tra €.400,00 ed €. 840,00, ottenuto in base all’esito del calcolo secondo i parametri della scala di equivalenza.
Inps: necessaria una DSU valida per ottenere il Reddito di Emergenza
L’Inps oggi ha fatto sapere che l’esame delle prime richieste di Reddito di Emergenza pervenute in Istituto ha evidenziato come numerose domande siano prive di una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) valida.
In mancanza, la domanda non potrà essere accolta e sarà quindi necessario presentare una DSU valida e, successivamente, una nuova domanda di REm.
La presentazione della domanda in modo corretto, grazie alla consulenza di esperti quali gli operatori di Patronato, resta dunque la scelta consigliata.