Il Parlamento Europeo ha approvato il rinvio di un anno per l’applicazione del Regolamento UE 2023/1115 (EUDR) contro la deforestazione e il degrado forestale. La proroga, richiesta da CNA e altre associazioni di categoria, consentirà alle imprese di adeguarsi gradualmente alle nuove prescrizioni.
Il Regolamento EUDR, adottato dal Parlamento il 19 aprile 2023, mira a contrastare i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità prevenendo la deforestazione connessa al consumo nell’UE di prodotti ottenuti da bovini, cacao, caffè, olio di palma, soia, legno, gomma, carbone e carta stampata.
Le novità
Le nuove scadenze sono:
• grandi aziende – obblighi a partire dal 30 dicembre 2025.
• micro e piccole imprese – obblighi a partire dal 30 giugno 2026.
Il Parlamento ha anche introdotto una nuova categoria di Paesi “senza rischio” di deforestazione, riservata a quelli con una superficie forestale stabile o in aumento. Questi Paesi avranno requisiti meno severi rispetto alle altre categorie (“basso”, “standard” e “alto” rischio).
Per agevolare l’attuazione del regolamento, la Commissione Europea ha pubblicato un documento di orientamento che chiarisce:
• definizioni chiave, come “immissione sul mercato”, “messa a disposizione sul mercato” e “operatore”;
• regole per l’esportazione, la gestione delle catene di approvvigionamento, i prodotti composti e gli imballaggi;
• il ruolo delle certificazioni e dei sistemi di verifica nella valutazione e mitigazione del rischio.
Gli allegati del documento forniscono esempi pratici sugli obblighi per PMI e grandi imprese, chiarendo scenari di applicazione per la distribuzione, il consumo e l’uso dei prodotti regolamentati.
Questo rinvio e le nuove linee guida puntano a facilitare l’adattamento delle imprese, con particolare attenzione alle micro e piccole realtà economiche, garantendo al contempo un’applicazione efficace delle norme contro la deforestazione.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) stima, infatti, che 420 milioni di ettari di foresta, un’area più grande di quella dell’UE, siano andati persi a causa della deforestazione tra il 1990 e il 2020. Il consumo dell’UE rappresenta circa il 10% della deforestazione mondiale. L’olio di palma e la soia rappresentano più di due terzi del totale globale.