Rete Imprese Italia valuta con favore la decisione di prevedere che sia la fattura elettronica sia la trasmissione telematica dei corrispettivi, resti nella libera scelta dell’imprenditore. Libera scelta a cui corrispondono dei vantaggi in termini di riduzione di altri obblighi di comunicazione, nonché la perdita della valenza fiscale dello scontrino o della ricevuta.
Tuttavia, la scelta di adottare la fattura elettronica nei rapporti tra imprese o, l’obbligo, per quanto concerne le operazioni effettuate nei confronti della pubblica amministrazione, riteniamo debba portare in tempi brevi al superamento dei metodi di riscossione dell’Iva quali lo split payment e il “reverse charge”. Sistemi che stanno danneggiando irrimediabilmente i già deboli equilibri finanziari delle imprese.
E’ positivo, inoltre, che dal 2016, sia prevista la messa a disposizione di sistemi di generazione e trasmissione delle fatture elettroniche gratuiti. Riteniamo che anche la conservazione delle fatture dovrebbe essere fornita gratuitamente a tutti i contribuenti.
Purtroppo mancano all’appello misure tese a ridurre una pressione fiscale troppo alta ed iniqua a favorire la capitalizzazione delle imprese e a far si che l’obbligo di pagare le imposte sorga solo in relazione a ricavi incassati.
Rete Imprese Italia auspica, pertanto, che il decreto, possa essere ancora migliorato nell’iter parlamentare e che si proceda, in tempi strettissimi, all’approvazione dei decreti che danno attuazione ai principi della legge delega che stanno a cuore alle piccole imprese. In particolare:
- l’avvio, concreto, di uno dei tanti fondi “taglia tasse” istituiti e finalizzati a redistribuire tra le imprese le maggiori entrate provenienti dalla lotta all’evasione ovvero dalla riduzione della spesa pubblica;
- l’istituzione dell’Imposta sul reddito delle imprese (IRI) per offrire concreti benefici fiscali a chi lascia nella propria azienda gli utili;
- la tassazione del reddito delle imprese in contabilità semplificata secondo criteri di cassa;
- la definizione dei parametri che escludono le piccole imprese ed i professionisti dalla tassazione IRAP;
- la riforma del contenzioso tributario, la revisione delle sanzioni amministrative e penali-tributarie e la riforma della riscossione coattiva.