La nostra ripresa economica è ancora fragile con un tasso di crescita nel 2017 e 2018 tra i più bassi d’Europa. Serve una manovra rafforzata da maggiori investimenti, dalla rapida riforma della giustizia civile, da agevolazioni mirate sui giovani che entrano nel mondo del lavoro sia come imprenditori sia come dipendenti. E si apprezza l’intenzione di evitare l’entrata in vigore delle clausole di salvaguardia, confidando che tale intenzione venga confermata nella manovra di ottobre.
Sono le indicazioni espresse da Rete Imprese Italia, all’Audizione sul Documento di Economia e Finanza svoltasi oggi davanti alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato.
Rete Imprese Italia ha sottolineato la necessità di risposte rapide e concrete alle imprese in un contesto preoccupante sul fronte del credito e del fisco: in particolare nel 2017 l’Italia evidenzia un maggior prelievo fiscale rispetto all’Eurozona di 21,3 miliardi di euro, pari a 1,3 punti di Pil.
“Non possiamo bloccare la ripresa sotto questa montagna di carico fiscale. Serve – ha detto il Presidente di Rete, Giorgio Merletti – maggiore flessibilità per evitare che gli automatismi delle politiche di austerità ci soffochino”.
Rete Imprese Italia ha espresso anche la necessità di proseguire l’azione di governo per cogliere le residue opportunità legate al Quantitative Easing che ha consentito una spesa per interessi pari al 4% del Pil, vale a dire il livello del 1980, e il calo del 13,7% dei prezzi delle commodities energetiche importate tanto da far calare nel 2016 la bolletta energetica all’1,6% del Pil, il miglior risultato dal 1999.
In tema di fisco, Rete Imprese Italia ha espresso forte contrarietà all’estensione dell’applicazione dello split payment perché toglie liquidità alle imprese e i rimborsi Iva non avvengono entro i previsti 3 mesi. L’evasione dell’Iva si combatte con il monitoraggio della fatturazione elettronica, non snaturando lo split payment e caricando le imprese di nuovi costi.
Per ridurre il carico fiscale sulle imprese, Rete Imprese Italia sollecita l’aumento della franchigia Irap, la deducibilità completa dell’Imu pagata dalle imprese sugli immobili produttivi e l’accorpamento di Imu e Tasi. Sul fronte dei costi energetici a carico delle piccole imprese, Rete Imprese Italia sollecita il riequilibrio degli oneri generali del sistema elettrico, pari a 16 miliardi di euro, che oggi gravano soprattutto sulle piccole imprese e che vanno spostati sugli energivori.
In materia di credito, Rete sottolinea la necessità che il Fondo Centrale di Garanzia torni a operare nell’interesse delle imprese e non per ridurre l’assorbimento di capitale delle banche.
Per quanto riguarda l’occupazione, secondo Rete Imprese Italia è necessario potenziare gli interventi a favore del sistema duale di formazione e lavoro e concentrare le risorse a sostegno dei giovani nei primi 3 anni di ingresso nel mercato del lavoro come dipendenti, autonomi e imprenditori.