L’impennata delle materie prime e di alcuni dei principali materiali da costruzione avvenuta tra la fine del 2020 e il 2021, anche per l’aumento della domanda di lavori edili a causa del bonus 110% nonché di cessione del credito e sconto in fattura, determina un effetto negativo sui margini delle imprese, come più volte denunciato da CNA Costruzioni. L’aumento degli oneri finanziari generati dall’introduzione dei meccanismi di sconto in fattura e cessione del credito a fronte di interventi di riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici legati ai bonus fiscali. L’aumento generale della voce “altri oneri amministrativi” in conseguenza dell’utilizzo di piattaforme che facilitano la gestione delle pratiche e più in generale la gestione della mole burocratica generata dalle attività per gli interventi legati agli stessi bonus fiscali.
Sono questi i tre elementi messi in risalto da CNA Costruzioni e dal dipartimento Politiche fiscali CNA nell’incontro con l’Agenzia delle entrate tenuto il 13 settembre in materia di revisione degli Isa CG50U per le attività di intonacatura, rivestimento, tinteggiatura e altri lavori di completamento e finitura degli edifici.
L’Agenzia delle entrate è stata invitata da CNA a riporre la massima attenzione a queste osservazioni, e magari a introdurre appositi correttivi per contemperare gli effetti negativi che si potrebbero generare sull’affidabilità fiscale dei settori coinvolti.
L’indice sintetico di affidabilità fiscale (Isa) esprime un giudizio di sintesi sull’attendibilità dei comportamenti fiscali del soggetto. Occorre sottolineare che i valori medi dei settori analizzati, mostrati in occasione dell’incontro da parte dell’Agenzia delle entrate, riportano un indice di affidabilità positiva, a dimostrazione che complessivamente l’impostazione è coerente con i criteri generali adottati per la sua costruzione.
Il prototipo Isa presentato nell’ambito della riunione, tuttavia, è stato realizzato sulla base dei dati delle dichiarazioni presentate dalle imprese relative al periodo d’imposta 2019. Dal momento che la revisione dell’Isa avrà effetto con riferimento al periodo d’imposta 2021, per effetto dell’entrata in vigore delle disposizioni del “bonus 110” (insieme alla possibilità correlate di optare per la trasformazione delle detrazioni relative a lavori edili in crediti d’imposta cedibili anche agli istituti di credito ovvero della possibilità di chiedere il riconoscimento della detrazione sottoforma di sconto in fattura) il mercato dei lavori edili ha subito un’impennata considerevole. Sulla base dei dati resi disponibili dal Mef, la CNA ha stimato che nel primo semestre del 2021, la domanda di lavori edili per cui c’è stato il riconoscimento delle detrazioni (ovvero è stata esercitata l’opzione per la cessione del credito relativo alla detrazione) si è incrementata rispetto al 2019 di circa 4 miliardi di euro. Questo aumento, peraltro, non comprende la parte di lavori edili per cui è stata effettuata l’opzione per lo sconto in fattura. Il forte aumento della domanda ha determinato una modifica importante nelle relazioni tra costi e ricavi, rischiando di falsare le valutazioni che sono emerse dall’applicazione del prototipo fondato, invece, sui dati del 2019.