Gli impianti sono il cuore dell’edificio contemporaneo, è quanto è emerso in occasione della presentazione del “1° Rapporto sul mercato dell’installazione impianti in Italia”, curato dal Cresme per la CNA, un settore che va dalla geotermia alla banda larga ed in cui a livello locale CNA associa oltre 700 imprese, di cui il 40% termoidraulici, il 40% impiantisti elettricisti, il 20% ascensoristi, antennisti ed altre specializzazioni, che conta più di 2500 addetti.
Sottolinea Diego Prati, responsabile di CNA Installazione e Impianti Forlì-Cesena : “E’ un settore di grandissimo rilievo per l’economia, che è stato in grado di reagire alla crisi in modo dinamico raccogliendo le sfide più importanti dei prossimi anni: il risanamento urbano, la riqualificazione, in particolare delle periferie, il green. Interventi indispensabili perché gran parte del patrimonio edilizio italiano è obsoleto e inadeguato alle esigenze più moderne di qualità dell’abitare, ma anche di sostenibilità ambientale”.
L’analisi congiunturale curata dal Cresme per la CNA Nazionale, che per la prima volta tiene conto di tutta la filiera degli impianti, ha evidenziato che l’impiantistica rappresenta un terzo del totale dell’industria delle costruzioni nazionale: 188.000 imprese, 760.000 addetti e 113 miliardi di valore della produzione. Ed il settore è destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni a un ritmo compreso tra il 4% e il 5% annuo, fino al 2020 con il picco dell’impiantistica innovativa (+47,7% complessivo). Per il 2015, in particolare, il Cresme stima un aumento del fatturato pari all’1,6%.
In termini di occupati, fatturato, valore della produzione e capacità di resistere alla crisi, il settore dell’installazione degli impianti ha dimostrato una tenuta media migliore dell’economia in generale, infatti, tra il 2008 e il 2012 gli addetti sono diminuiti del 9% a fronte dei un calo del 28% nelle costruzioni. A ciò si aggiunge che i recenti dati ISTAT del secondo trimestre 2015, segnalano finalmente una ripresa dell’occupazione nel settore costruzioni, in cui dopo diciannove trimestri di calo, torna a salire il numero di occupati , segnando +2,3%.
“Queste prospettive di ripresa evidenziate dall’indagine e dai dati statistici, prosegue Prati, vanno accompagnate da parte dell’Associazione con una azione di supporto alle imprese in particolare per quanto riguarda la formazione e l’aggiornamento normativo. Basti pensare alla complicata vicenda dei gas fluorurati, che coinvolge numerose imprese del settore. CNA è l’unica Associazione che in questo ambito si è posta con una visione di prospettiva e progetti strategici, mettendo insieme impiantisti con imprese delle costruzioni, come nel caso del Progetto Rigenerazione urbana, ormai un modello a livello nazionale. Va ricordato, inoltre, che CNA Forlì-Cesena si è sempre contraddistinta, a tutti i livelli, per le professionalità e competenze che ha saputo mettere in gioco per quanto riguarda l’impiantistica: i testi di molte leggi nazionali sono nati qui, grazie alle competenze e al lavoro di Renzo Sangiorgi, il segretario provinciale e nazionale di CNA Installazione e Impianti, prematuramente scomparso 8 anni fa , ma non solo. Ci auguriamo ora che anche gli ecobonus vengano confermati per supportare questo positivo andamento del settore dell’impiantistica e le nuove prospettive che paiono intravedersi per le costruzioni nel loro complesso”.