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Ricerca e innovazione, le nostre richieste alla Commissione Ue

SMEunited: la nuova legislatura europea soddisfi le richieste delle Pmi

Garantire un sostegno effettivo a tutte le tipologie d’innovazione, attraverso una ricalibrazione dell’orientamento degli investimenti verso forme d’innovazione incrementale, e supportare la partecipazione delle piccole imprese mediante il sostegno a misure dedicate a fasi di sviluppo essenziali, quali studi di fattibilità ed elaborazione di business plan. Sono queste le priorità che CNA ha manifestato alla Commissione europea rispondendo alla consultazione pubblica sulla valutazione dei programmi quadro dell’Ue per la ricerca e l’innovazione.

Riconoscendo come tali programmi abbiano rappresentato e continuino a rappresentare strumenti essenziali per sostenere progetti innovativi che avrebbero difficoltà a reperire risorse a livello nazionale o regionale, CNA ha evidenziato le oggettive criticità emerse nei primi anni di rivisitazione del programma Horizon Europe e dello strumento dell’EIC Accelerator, il principale schema di finanziamento previsto per le Pmi innovative.

Il cambio netto nell’orientamento degli investimenti verso una tipologia d’innovazione puramente deep-tech e disruptive, l’elevata complessità nella costruzione dei progetti e l’eccessivo livello di burocrazia hanno concorso a rendere lo strumento del tutto inadeguato e inaccessibile per le piccole imprese italiane, le quali, invece, nel corso della programmazione 2014-2020 avevano potuto contare su uno strumento dedicato che ha supportato fasi essenziali dello sviluppo delle loro innovazioni, mettendole nelle condizioni di rafforzare la propria competitività e sfruttare appieno il loro potenziale.

CNA ribadisce il proprio impegno nel sostenere le imprese associate nel complesso percorso di sviluppo delle proprie idee progettuali innovative e nel far sì che possano usufruire di strumenti dedicati e su misura.

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