L’introduzione di un fondo di 50 milioni finalizzato a favorire la sostituzione del parco veicolare pesante, rappresenta un contributo concreto per promuovere la salvaguardia dell’ambiente e aumentare la sicurezza nella circolazione stradale.
Questo è quanto prevedeva un emendamento contenuto nella manovra di bilancio che però è stato escluso dal contenuto dell’ultima versione discussa. È dirimente che il fondo specifico per gli investimenti di 50 milioni di euro, già previsto nel Disegno di Legge di Bilancio 2019, sia confermato.
Questo è quanto richiesto nel comunicato congiunto sottoscritto da Anfia, Anita, AsConAuto, AssoTir, CnaFita, Confarca, Confartigianato Trasporti, Conftrasporto, Fai, Federauto, Trasporto Unito Fiap, Unasca e Unrae.
In Italia, nonostante decenni di restrizioni della circolazione sempre più stringenti e con l’introduzione di esclusioni da agevolazioni specifiche (collegate alla vetustà del mezzo utilizzato) destinate ai veicoli industriali utilizzati per il trasporto di merce (come nel caso del rimborso delle accise per i veicoli classificati Euro 2 e inferiori che, tra il 2015 ed il 2016, ha escluso da tale beneficio 281.730 veicoli con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate – Fonte: MIT), il numero dei veicoli (vetture e altre tipologie) ancora in circolazione immatricolati negli anni anteriori al 01/01/1993 (euro zero – pre euro) e sino al 31.12.2001 (Euro 3, 2 e 1 ) è impressionante: 24.500.690 veicoli su un totale di 51.011.347, il 48,03%!
Appare allora evidente, che le politiche restrittive che perseguono le finalità di un minore impatto ambientale, se vogliono produrre un effetto conseguente e concreto, devono necessariamente essere precedute ed accompagnate da incentivi ed agevolazioni fiscali che effettivamente favoriscano la sostituzione del parco veicolare, da una visione complessiva che riformi il settore e gli consenta di recuperare risorse sul mercato.