Numerosi rappresentanti del mondo economico e politico presenti alla Sala Giuliani del Teatro Cristallo, quasi 300 tra collegati alla diretta social o che hanno visto il video in streaming attraverso il gruppo Facebook #Bolzano in Comune: sono le cifre che dimostrano l’interesse verso la serata informativa sul referendum costituzionale del 4 dicembre, organizzata da Rete Economia-Wirtschaftsnetz ieri sera (22 novembre 2016) sul tema “Perché Sì Perché No – Warum Ja Waum Nein”, con un sottotitolo ancor più esplicativo: “Riforma costituzionale: la voce delle imprese – Verfassubngsreform: die Stimme der Unternehmen”.
“Un incontro puramente informativo – ha detto Claudio Corrarati, coordinatore di RE-WN aprendo i lavori – perché vogliamo che le imprese, i lavoratori, i cittadini abbiamo un quadro chiaro sulla riforma costituzionale, non condizionato da letture di parte. Il nostro obiettivo è che i cittadini partecipino a un voto importante per il Paese”. Presenti in sala i presidenti delle quattro associazioni che compongono RE-WN: il già citato Corrarati (CNA-SHV), Claude Rotelli (Confcooperative Bolzano), Federico Tibaldo (Confesercenti) e Heini Grandi (Legacoopbund).
Vincenzo Mannino, esponente nazionale di Confcooperative, ha chiarito il perché dell’interesse delle associazioni di categoria verso questo tema: “Siamo un Paese a crescita lenta, sempre in emergenza, che necessita di riforme strutturali. Come associazioni abbiamo il dovere di proporre, concertare, insistere, vigilare, dialogare con il Governo e il Parlamento su quale sarà il futuro del Paese, che vogliamo a misura di imprese, lavoratori, cooperatori e con maggior coesione sociale”.
L’analisi tecnica è stata affidata a Marco Capozi, responsabile dell’Ufficio legislativo e rapporti istituzionali di CNA nazionale, che attraverso slide molto chiare ha spiegato come la riforma costituzionale non tocchi minimamente la prima parte della Carta, relativa a diritti e doveri dei cittadini, mentre interviene sulla seconda parte, relativa all’Ordinamento della Repubblica, eliminando il bicameralismo paritario, modificando il riparto di competenze tra Stato e Regioni, abolendo le Province (tranne quelle a Statuto speciale come Bolzano e Trento) e il CNEL. Il nuovo Senato farà da raccordo tra Stato e Autonomie, rappresentando le istituzioni regionali, ma parteciperà alla formazione degli atti Ue, vigilerà sull’attuazione delle leggi e valuterà le attività delle Pubbliche amministrazioni. I senatori svolgeranno il mandato senza indennità. Ogni Regione avrà due senatori, così come due saranno i rappresentanti della Provincia Autonoma di Bolzano.
Capozi ha sottolineato: “Il nuovo Titolo V non si applica alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome fino alla revisione dei rispettivi statuti sulla base di intese con le medesime Regioni e Province autonome. Viene istituzionalizzato il principio pattizio, che prevede l’obbligo di concordare preventivamente il contenuto dello Statuto tra Stato e Regione”.
In maniera equidistante, sono stati illustrati i motivi a sostegno del sì e quelli a sostegno del no.
I due relatori hanno risposto alle domande del pubblico, tra cui anche rappresentanti dei Comitati del Sì e del No, e a quelle inviate via Facebook. Andrea Grata, segretario generale di Confcooperative Bolzano e presidente del Teatro Cristallo, ha concluso i lavori invitando imprenditori, lavoratori, cooperatori e cittadini tutti a votare in maniera informata e consapevole