Organizzato da CNA Forlì-Cesena, si è tenuto sabato 18 marzo presso la Biblioteca Malatestiana di Cesena, un incontro pubblico sul tema delle Passivhaus, ossia degli edifici ad energia quasi zero.
Nella sua introduzione, il presidente di CNA Cesena Val Savio, Sandro Siboni, ha ricordato che “già da qualche anno CNA ha iniziato un percorso di sperimentazione e di sensibilizzazione in materia di rigenerazione urbana e realizzato un Protocollo sottoscritto da tutti i comuni della nostra provincia”.
Dopo il saluto del sindaco Paolo Lucchi, che ha sottolineato l’importanza della diffusione della cultura del risparmio energetico, il direttore generale di CNA Franco Napolitano ha posto l’accento “sull’importanza che iniziative come questa rivestono anche per risollevare il comparto edile, ancora pervaso da una situazione di grande difficoltà”.
“Il progetto di passivhaus – ha precisato il progettista, architetto Stefano Piraccini – è particolarmente innovativo in quanto l’applicazione su un aggregato edilizio esistente, è il primo in Italia e fra i primi al mondo. Il progetto dimostra come sia possibile raggiungere le prestazioni energetiche di una passivhaus, non solo in nuove costruzioni isolate, tipologia che rappresenta la quasi totalità delle di quelle costruite ad oggi ma anche in aggregati urbani dell’edilizia storica, con un costo di costruzione mantenuto ai livelli di mercato”.
Gli interventi di Emanuela Antoniacci, dirigente settore urbanistica del comune di Cesena e di Paolo Marcelli, presidente dell’ordine degli architetti di Forlì-Cesena, hanno convenuto su una diffusione più ampia dei principi del risparmio energetico, puntando inoltre ad una maggiore semplificazione burocratica e ad un sistema di incentivi.
Il consigliere regionale Lia Montalti ha ricordato che “la regione emanerà entro luglio 2017 la nuova legge urbanistica, basata sui principi del minore consumo di suolo e maggiore attenzione alla rigenerazione, con una dotazione di 30 milioni di euro che sosterrà progetti pilota di rigenerazione urbana e conterrà disposizioni agevolanti per fiscalità, volumi e procedure”.
Al termine dei lavori Francesco Nesi, direttore di Zephir, ha ricordato che una passivhaus garantisce il benessere termico, senza la necessità di installare alcun impianto di riscaldamento di tipo “convenzionale” e che questo appare di enorme interesse, sia in termini di risparmio, sia per le emissioni nulle.