“La pandemia ha accelerato le grandi trasformazioni, ha accorciato i tempi per modernizzare il paese e le nostre città. È un’altra sfida colossale verso la quale la nostra Confederazione, le nostre imprenditrici e i nostri imprenditori, offrono tutta la disponibilità alle istituzioni per una positiva collaborazione. Insieme possiamo vincerla” ha detto il Presidente nazionale CNA, Dario Costantini, nel video messaggio di saluto sottolineando che il titolo dell’iniziativa: Imprese e territorio. Il ruolo del terziario e la dimensione-socio economica della città, mette in risalto l’importanza delle imprese del terziario, un agente di sviluppo ma prima ancora fondamentale collante sociale delle nostre città.
Il convegno che si è svolto al Grand Hotel Baglioni di Firenze è stato organizzato da CNA Turismo e Commercio con il contributo di CNA Turismo e Commercio Toscana e Firenze.
Marketplace digitali su scala cittadina, affiancamento alle piccole e medie imprese nella ricerca di finanziamenti ed incentivi all’insediamento, defiscalizzazione con aliquote Iva differenziate per i negozi che si trovano in zone a rischio desertificazione: sono alcune delle proposte avanzate dalla Confederazione per arginare la desertificazione commerciale e rilanciare il comparto come elemento fondamentale del tessuto cittadino.
Il coordinatore nazionale di CNA Turismo e Commercio, Cristiano Tomei, ha presentato un bilancio dell’andamento del commercio, che nel mese di dicembre 2022 ha registrato un calo congiunturale delle vendite al dettaglio dello 0,2% in valore e dello 0,7 % in volume segnalando, quindi un calo dei consumi. L’aggravamento della situazione è stato progressivo per tutto l’anno 2022: su base annuale, infatti, per permanendo un aumento delle vendite in valore del +1,3%, si è registrato un forte calo dei volumi delle vendite stesse. Se il valore del 2022 delle vendite al dettaglio rispetto al 2021 (quando eravamo ancora nel periodo emergenziale della pandemia da Covid 19), è stato in crescita (+4,6%), è altrettanto vero che gli incrementi congiunturali nel valore complessivo delle vendite sono, purtroppo, associati a una diminuzione dei relativi volumi (-0,8%) a causa del calo dei beni alimentari (-4,2%) non compensato dall’aumento dei prodotti non alimentari (+1,9%). Il peggioramento è ancor più marcato per i piccoli esercenti.
“I dati – come ha spiegato Tomei – evidenziano la necessità di un ripensamento strutturale del modello di gestione e sviluppo locale al fine di valorizzare il ruolo strategico che le città possono e devono giocare nella definizione dei nuovi bisogni sociali, nel rilancio economico dei sistemi produttivi locali e nella ripartenza complessiva del commercio di prossimità”.
“Oggi in Italia perdiamo 14 aziende al giorno, 5mila all’anno – ha affermato il vicepresidente di CNA Turismo e Commercio, Roberto Masi – a causa della pandemia e del dopo pandemia. Purtroppo anche il caro-energia chiaramente porterà alla perdita di ulteriori aziende, e l’inflazione è molto alta: sappiamo tutti che questo porterà un aumento dei costi dei prodotti, e sicuramente un calo della domanda degli stessi nelle attività. Saranno necessari interventi di innovazione da sviluppare insieme tra comuni e imprese del commercio senza dimenticare una promozione della transizione digitale attraverso interventi di formazione per lo sviluppo di competenze nella costruzione di una multicanalità̀ dei prodotti.”
Secondo Marco Misischia, presidente nazionale di CNA Turismo e Commercio, il rilancio delle piccole attività commerciali passa dal rafforzamento del turismo e dalla promozione del Made in Italy: “l’accoppiata Turismo e Made in Italy, messa in campo dal sistema CNA rappresenta un patrimonio unico al mondo per ricchezze artistiche, culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche, che contribuisce in modo determinante ad aumentare la capacità di attrazione del turismo internazionale e concreti vantaggi per il commercio nelle nostre città e destinazioni”.
Il problema è significativo anche in Toscana come ha spiegato Elisabetta Norfini, presidente di CNA Turismo e Commercio Toscana: “anche in questa regione è fortemente necessario un cambiamento di pensiero e di visione. È necessaria una maggiore ‘cultura urbana’ tale da consentire che le attività commerciali tornino ad avere un ruolo economico e sociale rilevante mantenendo il rapporto tra luoghi, persone e territori. In questo processo possono essere importanti le associazioni di categoria come CNA che, insieme agli amministratori, agli operatori ai cittadini, devono portare avanti una riflessione sulla nuova pianificazione urbanistica delle città con progetti di rigenerazione urbana che puntino su un nuovo sviluppo del commercio come elemento fondamentale”.
All’evento hanno, inoltre, partecipato il presidente di CNA Toscana, Luca Tonini e il professor Luca Alteri, docente di Sociologia all’Università la Sapienza di Roma.