“Ma non dovevamo dare spazio all’economia del domani con le collaborazioni pubblico-privato?”. È la domanda che pone Claudio Corrarati, presidente della CNA-SHV rispetto alla discussione sviluppatasi in seno alla Giunta comunale di Bolzano sul modello di finanziamento per la riqualificazione del nuovo Areale ferroviario.
“Dopo 10 anni dalla creazione della società per l’Areale – aggiunge Corrarati – ci si domanda adesso quale sarà il sistema di finanziamento, ovvero se a carico del pubblico o del privato? Si proceda senza indugi, a meno che non si voglia rimettere in discussione l’intera visione di sviluppo della città, bloccando tutte le iniziative e i progetti già discussi e avviati. Le piccole imprese locali attendono da dieci anni grandi investimenti a Bolzano che portino occasioni di lavoro e nuove aree per insediare le attività produttive e di servizio. L’esperienza suggerisce che fermarsi adesso significherebbe allungare i tempi per anni o addirittura far morire il progetto per effetto dell’indecisionismo, il male che ha caratterizzato le precedenti amministrazioni comunali”.
“L’Amministrazione Pubblica – rimarca la CNA-SHV – non può certo caricarsi di costi ulteriori che ricadrebbero su cittadini e imprese, come i 250 milioni di euro necessari a spostare i binari ferroviari, ma deve rimanere regista di un progetto per riqualificare l’area, oggi lasciata al degrado, sulla quale sarà possibile insediare edilizia abitativa, strutture per la cittadinanza, attività economiche compreso l’artigianato di prossimità al servizio dei cittadini, in passato relegato in zone distanti da quelle residenziali. Inoltre sarà occasione per realizzare una viabilità interna adeguata, legata ad uno dei temi fondamentali dell’immediato futuro, ovvero la consegna delle merci in centro con una piattaforma di stoccaggio e mezzi ecologici, annoso problema della città anche per effetto dell’e-commerce che ha già avuto una crescita esponenziale e continuerà così nei prossimi anni”.
Secondo la CNA-SHV “stupisce che emergano adesso dubbi e possibili ripensamenti in seno alla Giunta comunale dopo anni di programmazione e dibattiti, oltre che costi sostenuti per la progettazione. O ci sono stati errori prima o è pericoloso adesso avere dubbi. È legittimo averli, purché vengano chiariti in brevissimo tempo”.
“È chiaro – afferma il presidente di CNA-SHV – che un intervento del valore complessivo di un miliardo di euro deve fondarsi su investitori affidabili che possano dare supporto all’intervento pubblico. Se ci sono cordate locali capaci di sostenere un impegno così oneroso, ben vengano. Sarebbe la dimostrazione che la crisi in questa Provincia non ha prodotto gravi danni. Deve, però, rimanere una regia pubblica, in carico alla Provincia e al Comune di Bolzano, per evitare speculazioni e la costruzione di cattedrali nel deserto, pur se a ridosso del centro storico, fonte di ricchezza per chi le realizza ma non per la città. La performance economica del capoluogo, con un tasso di disoccupazione quasi triplo rispetto al resto della Provincia, dimostra la sete di investimenti quale chance di ripresa economica della città”.