«La Regione investa risorse considerevoli per la realizzazione e messa a norma dei depuratori delle acque fluviali, che restano le principali indiziate dell’inquinamento di alcuni punti critici della nostra costa». E’ quanto chiede al presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, il responsabile di CNA Balneatori, Cristiano Tomei, all’indomani della diffusione dei dati relativi alle analisi realizzate da Goletta Verde, di Legambiente, sullo stato di salute del nostro mare; dati che hanno confermato il forte tasso di inquinamento di ben sette dei nove siti analizzati.
A detta di Tomei, «la strada da seguire è la stessa che la Regione intraprese esattamente un anno fa per il caso di Alba Adriatica, esploso alla vigilia della stagione turistica: in quell’occasione – ricorda – finì sotto accusa proprio l’insufficiente funzionamento del depuratore. Con un investimento di cento milioni di euro, quel sistema è stato potenziato e messo in efficienza, insieme alla rete idrica; la Regione ha dimostrato così grande attenzione verso un problema che può condizionare negativamente l’andamento turistico. Ma adesso si tratta di “esportare” quel metodo anche sugli altri punti critici della nostra costa».
Per Tomei occorre dunque sfruttare la denuncia di Legambiente, come occasione per un positivo intervento di risanamento delle acque abruzzesi: «Perché sia possibile già nei prossimi anni – conclude – offrire sul mercato turistico un “prodotto Abruzzo” forte di acque marine e fluviali pulite, oltre che di un sistema di spiagge premiate con le “Bandiere Blu”».