L’attenzione alle imprese artigiane dovrà essere un punto fermo della riforma degli ITS (Istituti Tecnici Superiori) all’esame del Parlamento prevedendo un pieno coinvolgimento delle organizzazioni di rappresentanza delle imprese nella costituzione delle Fondazioni ITS. È quanto ha indicato la CNA nel corso dell’audizione davanti alla Commissione istruzione e beni culturali del Senato, sottolineando che il potenziamento e la valorizzazione degli istituti professionali avrà un effetto positivo sulla competitività del sistema produttivo e sull’occupazione.
Gli ITS già oggi evidenziano rilevanti performance in termini di occupazione. Oltre l’80% degli studenti trova un impiego a un anno dal diploma e il 92% lavora in un comparto coerente con il percorso di studio.
Il PNRR prevede un investimento di 1,5 miliardi per incrementare il numero degli ITS, potenziare i laboratori con le tecnologie 4.0, formare i docenti e per lo sviluppo di una piattaforma digitale nazionale per le offerte di lavoro rivolte agli studenti in possesso di qualifiche professionali.
Per la CNA è auspicabile che la riforma rappresenti l’occasione per razionalizzare e rendere più efficiente le risorse destinate agli ITS prevedendo stanziamenti certi e superando il meccanismo dei bandi regionali. È necessario che il testo chiarisca che gli istituti dovranno essere uno strumento fondamentale per accompagnare le imprese di minori dimensioni nelle grandi trasformazioni tecnologiche. Per la CNA è opportuno prevedere percorsi dedicati anche alla formazione dei lavoratori autonomi.
Per valorizzare le imprese artigiane, CNA considera necessario un coinvolgimento pieno e diretto delle organizzazioni di rappresentanza dell’artigianato nella fase costitutiva delle Fondazioni ITS. Per realizzare una sostanziale parità tra imprese di differenti dimensioni, è quindi necessario consentire alle imprese artigiane di poter partecipare alla costituzione di una Fondazione ITS mediante la propria Organizzazione di Rappresentanza.