La battaglia per la crescita o la si vince insieme o, separati, la si perde insieme. Tutti noi italiani. Una robusta crescita nel Sud può riverberarsi, amplificata, nell’intero Paese. Il Mezzogiorno rimane, di conseguenza, una grande questione nazionale aperta. Probabilmente “la” grande questione nazionale aperta. È necessario, allora, un Piano per il Sud che mobiliti energie e risorse, politiche ordinarie e straordinarie.
Questa, in sintesi, la posizione espressa dalla delegazione di Rete Imprese Italia che a Palazzo Chigi ha incontrato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nell’ambito degli incontri sul Mezzogiorno tra governo e parti sociali. Per la CNA erano presenti il presidente nazionale, Daniele Vaccarino, e il segretario generale, Sergio Silvestrini.
Nel documento presentato alla presidenza del Consiglio, Rete Imprese Italia sottolinea l’esigenza di rafforzare la produttività delle regioni meridionali agendo sulla qualità delle amministrazioni pubbliche, sulla tutela della legalità, sul potenziamento del capitale umano e sullo sviluppo della dotazione infrastrutturale, materiale e immateriale.
In coerenza con queste finalità, Rete Imprese Italia chiede di incrementare, con determinazione e con concreta progressione, la quota di spesa in conto capitale ordinaria e la quota di spesa aggiuntiva destinate al Sud. A integrare questa agenda, le organizzazioni delle piccole imprese sollecitano politiche per l’innovazione e incentivi accessibili ad artigiani e Pmi, riforma e rilancio dei Consorzi fidi.
Quanto alle infrastrutture, Rete Imprese Italia indica come urgenze strategiche le reti prioritarie di trasporto TEN-T e gli interventi previsti nell’ambito del Sistema nazionale integrato dei trasporti insieme al decollo operativo delle Zone economiche speciali e dei Piani urbani per la mobilità sostenibile.
Per ultimo ma non da ultimo, il turismo. Nemmeno una risorsa straordinaria come questa può definitivamente decollare, però, senza pianificazione né risorse. Rete Imprese Italia ritiene indispensabile, quindi, lo sviluppo del Piano strategico 2017/2022, il rilancio del tax credit, una declinazione in chiave turistica del Piano Impresa 4.0.