Cna ha avviato con l’Istituto tecnico Bachelet di Ferrara percorsi di alternanza scuola lavoro che impegneranno, nei prossimi mesi, tre classi terze di indirizzo informatico (Sia) e altrettante quinte del corso di studi Azienda finanza e marketing (Afm), tenuti da imprenditrici e imprenditori che li introdurranno nella realtà concreta delle impresa, dalla fase della sua creazione alle strategie di gestione aziendale, marketing e pianificazione di mercato.

All’incirca 120 ragazzi, che si incontreranno con gli imprenditori, sia in aula che in azienda, per rendersi conto tangibilmente di come funzioni e cosa significhi fare impresa, infine, ciascuna classe seguirà un percorso specifico legato al proprio indirizzo di studi. Ad esempio l’ampliamento delle conoscenze su marketing e analisi di mercato, attraverso l’esperienza pratica di agenzie di comunicazione e imprese associate alla Cna, oppure la redazione di un business plan.

La terza A, indirizzo informatico, è attualmente coinvolta da un progetto mirato a focalizzare l’attenzione sull’imprenditoria femminile, finalizzato anche alla presentazione di un lavoro collettivo da candidare al concorso di Cna Impresa Donna “Scopri, conosci e rappresenta il mondo dell’impresa femminile”. Prima tappa, la lezione in aula di Ilaria Battistella, socia di Aidél, start up ferrarese partita nel 2016, che si occupa di prodotti audiovisivi e formazione alla comunicazione attraverso strumenti audiovisivi, particolarmente rivolta a soggetti disabili o scuole superiori. Reduce dall’incontro con i 19 studenti della Terza A, curiosi e partecipativi, impegnati nell’ipotetico progetto di ideare e realizzare un video pubblicitario, Ilaria Battistella si dice piacevolmente soddisfatta dell’incontro. “Ho  cercato di adottare un metodo interattivo – spiega l’imprenditrice – tenendo conto delle esigenze dei ragazzi stessi e cercando di offrire loro spunti interessanti”.

Soddisfatto anche l’insegnante di informatica della Terza A Massimo Guitti: “Il contatto diretto con l’impresa, nell’ambito di un percorso di alternanza scuola – lavoro, fa molto bene ai ragazzi – spiega – Serve il confronto con la realtà concreta, ma anche il vissuto della persona con la quale essi interagiscono è particolarmente importante”.

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