Siamo del tutto contrari al tentativo di affondare la liberalizzazione delle notificazioni degli atti giudiziari e delle violazioni al Codice della strada veicolato in un sub-emendamento al Decreto Sblocca-cantieri. A quasi due anni dall’abrogazione del regime di esclusiva a Poste Italiane di questi servizi postali, che avevamo accolto con favore, la liberalizzazione del mercato della comunicazione a mezzo posta è rimasta praticamente sulla carta.
Linee guida insufficienti
Solo di recente, il ministero della Giustizia ha reso noto le linee guida per le modalità di svolgimento dei corsi di formazione del personale addetto alle notifiche. Linee guida che comunque risultano in più parti poco chiare e che necessitano di attuazione, soprattutto per quanto riguarda l’intervento degli uffici giudiziari nelle attività formative. Di conseguenza, tante agenzie di recapito, realtà imprenditoriali che operano con professionalità, rigore e diligenza nel campo delle notifiche postali si sentono in mezzo al guado e sono a rischio migliaia di posti di lavoro.
Nuovi oneri ai privati
Per di più, approfittando del Decreto Sblocca-cantieri, in discussione al Senato, c’è chi vuole addossare agli operatori dei servizi postali privati nuovi, e aggiuntivi, oneri. Ci appelliamo al governo, alla maggioranza e ai parlamentari perché, invece di pensare a nuovi paletti, adottino ogni iniziativa utile a rendere effettiva l’offerta al pubblico dei servizi di notificazione a mezzo posta da parte di tutti i titolari di licenza individuale speciale, ora impossibilitati a svolgere concretamente l’attività.