Comuni ricicloni. Sono quelli delle Marche dove la raccolta differenziata è ormai entrata nelle  abitudini delle famiglie e sono sempre meno i rifiuti conferiti in discarica.

“Negli ultimi dieci anni” afferma il presidente Cna Marche Gino Sabatini “i rifiuti urbani smaltiti in discarica da ogni marchigiano sono scesi da 420 a 260 chili, con un calo del 38 per cento. Se nel 2004 la raccolta differenziata riguardava appena il 16,2 per cento dei rifiuti prodotti nella nostra regione, oggi siamo arrivati al 57,6 con un balzo del 41,4 per cento. in Italia l’incremento è stato del 22,5 per cento”.

Un percorso virtuoso quello dei Comuni marchigiani. Secondo i dati Legambiente sui “Comuni ricicloni 2016 in Italia ”, elaborati per le Marche dal Centro Studi Cna, sono 104 su 236 (44,1 per cento) gli enti locali della nostra regione a vantare percentuali di raccolta differenziata superiori al 65 per cento (che è l’obiettivo fissato dall’Unione Europea per il 2030). Soltanto in Veneto (68 per cento di Comuni ricicloni) e in Friuli (54,6 per cento) fanno meglio di noi. In Italia sono complessivamente 1.500 su 8 mila i Comuni dove la raccolta differenziata ha superato il 65 per cento.

Dove vince il riciclo. Il Comune più riciclone delle Marche lo scorso anno è stato quello di Belforte del Chienti (Mc) che ha raggiunto il 79,2 per cento di raccolta differenziata. Sul podio anche Visso (Mc) con il 78,7 e  Serra De’ Conti (An)  con il  78,2 per cento. Medaglia di legno a Ripe San Ginesio (Mc)  che ha riciclato il 78,1 per cento dei rifiuti. Seguono a pari merito Castelfidardo (An), Mondolfo Pu) e Folignano (Ap) con il 77,7 per cento. Appena sotto Urbisaglia (Mc) con il 77,4 per cento e Torre San Patrizio (Fm) con il 77,2. Chiude la classifica dei primi dieci Comuni ricicloni delle Marche  Montelupone (Mc) con il 76,8 per cento di raccolta differenziata. 

Raccolta differenziata e riciclaggio dei rifiuti urbani sono i punti centrali delle direttive dell’Unione Europea per l’economia circolare che punta a limitare al dieci per cento nei prossimi 20 anni lo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani. Il riciclaggio e il riutilizzo dei rifiuti porteranno a ridurre le emissioni di gas serra di 600 milioni di tonnellate. Inoltre si creeranno più di 170 mila posti di lavoro diretti, la maggior parte dei quali impossibili da delocalizzare fuori dell’Unione. Dunque non solo etica e senso civico. Il recupero degli scarti crea posti di lavoro e restituisce valore alle cose.

Non solo parole. L’Unione Europea ha stanziato 650 milioni di euro da destinarsi alle Regioni che presenteranno progetti in linea con questi obiettivi.

“Le piccole e medie imprese marchigiane ” sostiene Sabatini “daranno un contributo decisivo all’economia circolare in quanto sono particolarmente attive in settori come il riciclaggio, la riparazione e l’innovazione ma per ottenere i migliori risultati occorre facilitare l’accesso ai finanziamenti, semplificare le procedure che impediscono un uso migliore delle risorse e della gestione dei rifiuti, incoraggiare l’innovazione e la cooperazione intersettoriale e interregionale”.

I rifiuti non solo urbani. Sono anche speciali. E meritano un discorso a parte. Ogni anno nelle Marche si producono oltre 2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali i cui 1.200 vengono recuperate e circa 900 mila tonnellate vengono smaltite. Tramite trattamento chimico e biologico il 67 per cento e il 29 per cento in discarica. Poco meno del 4 per cento riguarda il trattamento dei veicoli rottamati.

“Per le imprese marchigiane questo” conclude Sabatini “è un nervo scoperto perché fino ad oggi siamo stati costretti dai Comuni a pagare la tassa per il servizio raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani anche sui rifiuti speciali per i quali le aziende già sostengono i costi di raccolta e smaltimento, che sono effettuati da aziende specializzate. Questo nonostante prima il ministero dell’Economia e di recente la Cassazione abbiano sancito che i rifiuti speciali vanno esclusi dal pagamento della Tari. Chiediamo che i regolamenti comunali rispettino queste indicazioni”.

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