Silvestrini a QN: “La ripresa passa dalle piccole imprese”Silvestrini a QN: Europa e Italia senza coraggio e visione

“Una manovra orientata alla crescita deve coinvolgere il sistema delle imprese. Il Governo deve promuovere un confronto costante con le forze sociali più rappresentative delle imprese e del lavoro. Il dialogo si è rivelato utile nell’interesse del Paese. Penso ai protocolli per la sicurezza ma soprattutto alla complessa riforma degli ammortizzatori sociali inserita nella manovra alla quale le imprese hanno fornito un contributo determinante”. E’ quanto afferma Sergio Silvestrini, Segretario Generale della CNA, in una intervista a QN nella quale evidenzia la dinamica positiva dell’economia. “Avremo una crescita superiore al 6% e il 2021 sarà l’anno record per l’export con 500 miliardi e un trend ben superiore a Germania e Francia. E’ la conferma della qualità del Made in Italy e del tessuto produttivo italiano che si fonda sul sistema delle piccole imprese. Il Paese mostra enormi potenzialità ma nel suo insieme difetta ancora di efficienza. Con vigore e determinazione vanno sciolti quei nodi che ostacolano la crescita con soluzioni che abbiano un respiro almeno di medio termine su burocrazia, fisco, complessità normativa”.

Non mancano elementi di preoccupazione, dal clima politico da perenne campagna elettorale al balzo dell’inflazione. Il balzo del costo dell’energia “pesa soprattutto sulle piccole imprese. Non è più rinviabile la ristrutturazione delle bollette. Le altre criticità sono la scarsità delle materie prime e le difficoltà a trovare personale qualificato come ha evidenziato una nostra indagine. E’ fondamentale dedicare energie e risorse alla formazione e al potenziamento degli istituti professionali. Dobbiamo agevolare le imprese che assumono ed erogare i sussidi solo alle persone che non possono essere occupate con controlli efficaci per evitare truffe e abusi”.

Nell’intervista a QN, Silvestrini torna a parlare anche di incentivi per l’edilizia. “Depotenziarli impatta negativamente sulla ripresa e sugli obiettivi ambiziosi di riqualificazione energetica. E penalizza soprattutto il sistema delle micro e piccole imprese. I bonus per l’edilizia hanno garantito una notevole spinta al Pil, stimiamo un balzo del 62% della spesa nelle costruzioni rispetto al 2019. Inoltre limitare il Superbonus 110% di fatto ai condomini e ridurre il bonus facciate penalizza migliaia di piccoli comuni e frena la riqualificazione del patrimonio immobiliare. Dobbiamo uscire dalla schizofrenia normativa. Le continue modifiche al sistema degli incentivi provocano incertezza, bloccano gli investimenti e rendono il sistema ingarbugliato. Una grande riforma, e non c’è neanche bisogno di scriverla, è dare stabilità alle misure che necessitano di un arco temporale pluriennale. In un quadro di stabilità e certezza delle misure si può immaginare e programmare una rimodulazione del sistema degli incentivi senza penalizzare imprese e cittadini”.

 

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