“Lo scenario economico è in netto miglioramento. Grazie anche al contenimento del virus la crescita del Pil quest’anno può arrivare al 5% e dal mondo della micro e piccola impresa arriverà un contributo rilevante. Altro che zavorra!”. Sergio Silvestrini, Segretario Generale della CNA, guarda con moderato ottimismo al prossimo futuro a condizione di “rimuovere rapidamente gli ostacoli che ci impediscono di crescere da oltre 20 anni”. In una intervista a QN affronta tutti i principali dossier che richiedono soluzioni rapide ed efficaci, dal credito alle riforme, dalle semplificazioni al rifinanziamento della Nuova Sabatini, sottolineando il ruolo determinante del mondo della micro e piccola impresa per l’economia italiana, a differenza del luogo comune, rinnovato anche dal Governatore della Banca d’Italia, che le dipinge come l’elemento di fragilità del sistema produttivo.
“E’ una narrazione smentita dai numeri e dal raffronto con altre economie simili alla nostra. I piccoli imprenditori – afferma il Segretario Generale della CNA – non sono eroi ma anche in questa drammatica crisi sono stati in trincea, rimboccandosi le maniche tutti i giorni, confermando di essere un ingranaggio fondamentale del sistema economico. Moltissime piccole imprese della manifattura assicurano un contributo determinante nelle catene di valore globali grazie alle doti di flessibilità. Naturalmente è necessario qualificare e innovare. Quindi il vero tema non è la classe dimensionale ma quali politiche industriali e interventi si mettono in campo per rafforzare e rendere più competitivo il tessuto delle imprese nel complesso”.
Intanto il Mise ha chiuso lo sportello per gli incentivi della Nuova Sabatini. “Abbiamo chiesto a gran voce il rifinanziamento di uno dei principali strumenti per lo sviluppo delle Pmi. Con 4-500 milioni di contributo pubblico si attiverebbero circa 6 miliardi di investimenti delle imprese. Apprezziamo che il nostro allarme sia stato ascoltato in Parlamento con la risoluzione approvata all’unanimità in Commissione Industria al Senato per rifinanziare la misura”.
Sul tema riforme le semplificazioni rappresentano “il vero spartiacque. Senza una radicale riforma della P.A. e una semplificazione di procedure e meccanismi ogni altra riforma sarà aleatoria e non ci farà uscire dalla palude”. Silvestrini parla anche del Superbonus 110%, “per l’efficienza energetica, la rigenerazione urbana il Superbonus è lo strumento decisivo, ma occorre più determinazione per semplificare procedure ancora complesse e farraginose. Le altre due parole d’ordine sono prorogare almeno fino al 2023 ed estendere agli immobili strumentali”.
Sul credito, c’è “l’assoluta esigenza di sostenere le imprese in una fase ancora molto difficile. L’exit strategy dalle misure straordinarie deve essere graduale e prudente come raccomandano le istituzioni sovranazionali e tutte le banche centrali. Sarebbe autolesionistico togliere frettolosamente il sostegno alle imprese mentre iniziano a scorgersi segnali di ripresa significativa”.
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