«A Verona, da una situazione complessa, facendo rete tra nazionale, regionale e territoriale siamo riusciti insieme a trasformare una situazione drammaticamente difficile in un caso di successo. Ognuno ha dato quello che poteva con coraggio e determinazione, e oggi Veneto Ovest è un esempio per tutto il nostro sistema associativo. Un esempio che ha trovato la ricetta giusta fatta di innovazione, di donne e di giovani protagonisti, come abbiamo visto nel bellissimo evento a cui oggi abbiamo assistito tutti assieme. Questo è il primo passo del cambiamento che serve per essere attrattivi e creare nuovi campioni di buona impresa da coltivare e valorizzare. CNA c’è ma non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza da cui muoversi con umiltà, sobrietà e concretezza. Questo è un momento particolarmente delicato per l’artigianato e le piccole imprese, costrette a districarsi tra problemi epocali, quali la fiammata dei prezzi dell’energia e delle materie prime, e gli ostacoli posti dalla politica e dalla burocrazia anche a iniziative meritorie, quali i bonus edilizi. Su questi temi la nostra Confederazione non si è limitata a lanciare allarmi ma ha presentato proposte concrete, che stanno suscitando enorme attenzione da parte del Parlamento e dei media. Mi riferisco all’indagine dalla quale è emerso che il blocco del sistema della cessione dei crediti nel meccanismo dei bonus edilizi, e obblighi aggiuntivi quali la richiesta dell’attestazione Soa a tutte le imprese, possa mandare in fallimento 33mila imprese con 150mila addetti e ammazzare nella culla la ripresa del settore costruzioni. Penso alla nostra proposta di incentivare l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per le piccole imprese, coerente con la posizione della Commissione europea, una idea vincente di riqualificazione verde. E ricordo, di fronte alle pericolose invasioni di campo del legislatore e a proposte come quella del salario minimo, la strenua difesa del modello di successo della contrattazione collettiva, un modello che la CNA ha fatto proprio fin dalla costituzione». Così Sergio Silvestrini, segretario generale della CNA, ha concluso l’assemblea 2022 di Veneto Ovest, la prima a Verona dalla rinascita della Confederazione nel capoluogo scaligero che nel 2019 in aggregazione a Vicenza è diventata appunto Veneto Ovest.
L’appuntamento è andato in scena all’Auditorium Domus Mercatorum della Camera di commercio di Verona, alla presenza di una nutrita platea di dirigenti artigiani e imprenditori veronesi e vicentini. L’incontro ha idealmente concluso il ricco pomeriggio aperto dall’evento Artigeniali. Giovani che fanno crescere l’impresa, un talk rivolto in particolare ai giovani che CNA ha voluto organizzare per presentare nel migliore dei modi il proprio volto nuovo sul palcoscenico del mondo produttivo provinciale. E proprio il tema centrale di questo confronto, la nuova artigenialità, ha offerto l’assist per l’apertura e lo sviluppo dei lavori.
“L’artigenialità raccontata dall’evento che ci siamo lasciati alle spalle – ha spiegato la presidente di CNA Veneto Ovest, Cinzia Fabris, nella sua relazione introduttiva – è il driver che permette alle buone imprese di crescere nel territorio e con il territorio, in un percorso in grado di esaltare la loro profonda e orgogliosa vocazione artigianale, messa finalmente a sistema con il “genio” giusto che serve per pensare in grande”.
L’obiettivo dichiarato infatti è uno solo: rendere CNA lo spazio delle aziende che non si pongono più limiti territoriali, culturali e soprattutto dimensionali.
“Nel percorso di riposizionamento intrapreso dopo le difficoltà che qui ha patito il marchio CNA – ha proseguito Fabris – vogliamo passare un messaggio di completa rottura non solo rispetto al passato, ma anche rispetto ai modi tradizionali di fare associazione. Vogliamo aiutare i nostri imprenditori a guardare oltre ogni confine insieme a noi, verso un modello di sviluppo fatto meno di campanilismi e più di innovazione, sostenibilità, rinnovamento generazionale. Un modello dove il fare rete a livello locale non rappresenta soltanto la storia della buona impresa, ma anche una grande occasione di futuro”.
Soci in aumento e bilancio sempre più solido
A dare maggiore forza ai progetti associativi sono soprattutto i numeri che CNA Veneto Ovest conferma dopo due anni dalla sua costituzione. L’associazione infatti continua a portare avanti l’operazione di consolidamento patrimoniale, mantenendo in parallelo anche il trend del numero di soci in aumento costante: dal 2016 l’ex CNA vicentina ha sempre superato il +8% annuo, e anche dopo l’unione con Verona il dato aggregato è stabilmente rimasto in territorio positivo. I soci complessivamente raggiunti sono oggi arrivati a oltre 6mila tra artigiani, soci di imprese, professionisti e cittadini.
“Diciamo che per ispirare e incoraggiare alla crescita è fondamentale dare prima di tutto il buon esempio – ha commentato il direttore generale CNA Veneto Ovest, Alessandro Leone – per questo noi come Vicenza e poi come Veneto Ovest abbiamo sempre voluto che a parlare per noi, prima che il nostro lavoro, fosse la nostra reputazione in termini di solidità sia patrimoniale che associativa. Oggi chi sceglie di riconoscersi in noi e nelle nostre idee sa di trovarsi di fronte una realtà sana, oltre che concreta e ambiziosa”.
Per fare leva sull’approccio artigianale all’impresa come primo fattore comune di un nuovo perimetro di rappresentanza la parola d’ordine è: inclusività.
“Dobbiamo essere inclusivi – ha concluso ancora Fabris – per attrarre soci nuovi, ambiziosi e visionari, ma anche per non lasciare indietro quelli più tradizionali e spingerli a esplorare con noi l’inesplorato. Questo vuol dire andare oltre ogni nostro limite, per essere un po’ meno l’”associazione degli artigiani”, inteso nel senso più restrittivo del termine, e sempre di più l’associazione della buona artigianalità innovativa, sostenibile e giovane. Per rimanere nel tempo il riferimento di tutte le imprese che scelgono noi per fare strada”.