“Coesione è competizione. Sfidare paure, solitudini e diseguaglianze per costruire il futuro”: questo è il titolo del convegno organizzato da Symbola, la Fondazione delle qualità italiane che mette in rete imprese, associazioni, realtà territoriali e istituzionali, promuovendo la soft economy e la sostenibilità, che si è tenuto ieri, 5 luglio e che sta proseguendo anche oggi nel Teatro comunale di Treia (MC).
Alla seconda sessione dell’evento “L’Italia della responsabilità sociale” è intervenuto, tra gli altri, il segretario generale CNA, Sergio Silvestrini.
“C’è bisogno di un’autocoscienza forte che non consenta al rancore di prevalere, alimentato dalla paura. Dobbiamo tornare a questa posizione di responsabilità, di profondità. Il nostro mondo è veloce, e di questa velocità dobbiamo tenere conto. L’artigianato è essenzialmente un elemento di coesione: l’artigiano tratta bene i suoi dipendenti, ma in più -rispetto al grande investitore- ha interesse che il territorio vada bene, ha interesse che tutto funzioni” continua Silvestrini. “ll limite del Paese sarebbe rappresentato dalle piccole imprese, ho sentito dire. Il problema è chi pensa questo. Se è vero che il sistema Italia grazie al Made in Italy ha aumentato le quote di export e che siamo ancora il secondo paese manifatturiero d’Europa, allora perché c’è chi pensa questo? Occorre aiutare le piccole imprese ad evolversi, a migliorare gli elementi di connessione tra decisore politico, popolo e imprenditore. Sono convinto che a questo Paese manchi l’idea di sé come grande Paese. Per genius loci, abbiamo naturalmente il senso delle forme, e i cinesi non potranno mai sostituirci, anzi, ci temono. Una macchina potrà fare milioni di opere, ma nessuno potrà fare l’opera geniale di un artigiano” ha concluso.