Una proposta in sintonia con quello che sta attraversando il Paese, un passaggio di fase evolutivo. E’ importante che le parti sociali insieme al Governo si confrontino per lanciare la sfida Paese”. Così Sergio Silvestrini, Segretario Generale della CNA sul patto economico sociale per il rilancio dell’Italia.
“Il Paese – prosegue Silvestrini – deve ritornare ad avere ritmi di sviluppo più alti rispetto a quelli avuti negli ultimi 25 anni. Perché sia possibile, c’è bisogno di visione, di idee, di partecipazione e di mettere insieme una comunità che stimoli gli investimenti, i consumi, la domanda e che dia l’immagine di un Paese in movimento. Se questo dovesse accadere, e speriamo che accada, sarà un fatto positivo”.
Un patto che per il segretario generale di CNA deve prevedere il massimo coinvolgimento del lavoro autonomo e delle micro e piccole imprese: “Rappresentano larga parte dell’occupazione, del valore aggiunto nazionale e sono la chiave di volta dello sviluppo possibile del Paese”.
In occasione dell’appuntamento “Ripartire Insieme” che ha riconfermato presidente della CNA Sicilia Nello Battiato, Silvestrini pone l’attenzione su come il 95% delle imprese italiane abbiano meno di dieci dipendenti: “Anche questa fascia d’impresa- sottolinea- ha bisogno di innovazione, di cambiamenti, di formazione. Noi siamo pronti a questa sfida nel dare al Paese ciò che in questa fase chiede: ottimismo, fiducia, impegno, cooperazione. Queste le parole d’ordine che noi mettiamo avanti, oltre naturalmente a quelle poche, spero, cose fondamentali che Draghi vorrà, se vorrà, proporci”.
Sulla ripresa economica “penso che la campagna vaccinale sia stata, in generale, un potente stimolatore della fase che stiamo vivendo. E’ realistico attendersi un prodotto interno lordo che cresce intorno al 6% nel 2021, un obiettivo del 2022 intorno al 5%. Il primo grande atto di politica economica sono i vaccini”.
“Il green pass è una componente utile- conclude Sergio Silvestrini- che permetterà un’accelerazione dello sviluppo. Credo che l’Italia stia facendo benissimo, l’indice di trasmissione del Covid-19 è molto più basso anche rispetto ad altri Paesi. E’ stata una mossa intelligente, a volte fastidiosa purtroppo, ma se guerra è, guerra sia. Bisogna agire secondo canoni e comportamenti in sintonia con la gravità del momento, sapendo che prima riusciamo a contenere e superare l’emergenza sanitaria e prima ci sarà la ripresa in tutta la sua positività ed energia”.
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