Siamo il paese più bello del mondo ma vorrei che la nostra sia una bellezza efficiente, e non contemplativa. Quella contemplativa porta ad attrarre turisti, ma non ci fa essere competitivi a livello mondiale”. Queste parole, pronunciate dal segretario generale di CNA Sergio Silvestrini, nel giorno della nomina del neopresidente lombardo della Confederazione artigiana, Giovanni Bozzini, spiegano quale sia il punto di svolta che ha di fronte l’Italia.
“Gli orizzonti delle piccole imprese e dell’artigianato italiano coincidono perfettamente con gli orizzonti del sistema Paese. Siamo un insieme – ha proseguito Silvestrini- è bene ricoprire ruoli diversi ma lavorare insieme al raggiungimento di un obiettivo: rimettere in moto l’Italia. I piccoli fanno, come hanno sempre fatto, la loro parte, dando un contributo fondamentale a far sì che ciò riesca”.
Quanto alla transizione ecologica del comparto artigiano? Il segretario generale ha affermato che “siamo a metà dell’opera. E’ un percorso di medio-lungo periodo su cui stiamo lavorando con determinazione e con la consapevolezza che siamo parte costitutiva di questa svolta epocale per il Paese”.
“Al Governo – ha concluso Silvestrini- chiediamo attenzione. Non si può dimenticare una parte così significativa del mondo dell’economia nonché del tessuto connettivo della società che ha resistito alla crisi in maniera magistrale dimostrando una adattabilità quasi sorprendente. Non è un caso che ad oggi le nostre capacità di export sul mercato sono fortemente superiori sia ai tedeschi che ai francesi: vuol dire che la funzione svolta dal Made in Italy delle piccole imprese è fondamentale”.
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