Una inversione di tendenza. Arrivata dopo un annus horribilis per l’occupazione. A segnalarla è l’Istat. Nel 2014 il tasso di disoccupazione in Italia ha raggiunto il 12,7%, senza distinzione di genere e con un picco nel Mezzogiorno del 20,7%. Ma a gennaio 2015 si è registrata una seconda diminuzione mensile del tasso di disoccupazione, sia pure dello 0,1%, dopo il miglioramento di dicembre.
“Ancora non si può parlare di ripresa del mercato del lavoro, ma di timidi segnali di miglioramento, questo sì – commenta Sergio Silvestrini, Segretario Generale della CNA – segnali che registriamo anche tra i nostri associati, gli artigiani, le micro, piccole e medie imprese. Da un anno all’altro, l’occupazione non è aumentata, ma si è avviata la ricomposizione delle tipologie contrattuali applicate ai nuovi assunti”.
“Il nostro Centro Studi ha analizzato, infatti, le assunzioni di dipendenti realizzate dalle imprese associate a gennaio – sottolinea Silvestrini – confrontandole con le assunzioni di gennaio 2014 emerge come il peso dei contratti a tempo indeterminato sia aumentato, e di quasi tre punti, dal 27,8 al 30,7% del totale”.
“La crescita dei contratti di lavoro a tempo indeterminato – conclude Silvestrini – potrebbe costituire un primo effetto delle norme contenute nella Legge di Stabilità, che li rendono più convenienti. Ora auspichiamo che, con l’entrata in vigore del Jobs Act, l’occupazione possa cominciare a crescere anche in termini quantitativi”.