I professionisti non iscritti ad alcun albo hanno un ruolo centrale nella vita dei cittadini. Rispondono ai loro bisogni, ad esempio, con i servizi sanitari e gli adempimenti burocratici. Parte da questo presupposto Sergio Silvestrini, segretario generale CNA, commentando su Il Foglio i risultati dell’Osservatorio Professioni CNA, giunto alla quinta edizione.
L’Osservatorio Professioni
La fotografia, scattata a partire dalle risposte dei professionisti, racconta stati d’animo e prospettive di una categoria duramente colpita dall’emergenza. L’82,1% di loro si divide tra angosciati, preoccupati e smarriti. E in maggioranza si sentono insoddisfatti degli interventi governativi per combattere la crisi socio-economica. Appena il 26,7% del campione li promuove, mentre a bocciarli è il 55%.
Le proposte dei professionisti al Governo
I professionisti non ordinisti vorrebbero prima di tutto che l’ammortizzatore sociale per gli iscritti alla Gestione separata Inps, l’Iscro (Indennità straordinaria di continuità reddituale operativa), fosse attuato con rapidità. E poi essere esonerati perlomeno parzialmente dai contributi previdenziali. Chiedono di vedere allargata la platea degli strumenti di welfare; determinato l’equo compenso. E ancora: incrementata la detassazione delle spese per la formazione professionale, che è fondamentale per i professionisti e i loro clienti. La formazione però, ricordano, non solo ha un costo vivo, ma rappresenta anche un lucro cessante per il tempo sottratto all’attività. E di questo va tenuto conto. I professionisti non ordinisti chiedono infine che la legge di inquadramento (4/2013) completi il suo percorso e definisca con chiarezza i soggetti ascrivibili a questa categoria.
Una risposta che la politica deve dare al più presto per evitare di vanificare i passi fatti finora in avanti, lasciando la categoria pericolosamente in mezzo al guado.
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