Con l’approvazione della legge di stabilità 2016 si dà attuazione al piano di taglio delle tasse, già avviato lo scorso anno, con l’adozione di misure per imprese e famiglie.
La manovra finanziaria da 26,5 miliardi di euro prevede, infatti, misure volte al sostegno dell’economia quali il mancato aumento dell’IVA, necessario per non arrestare la ripresa dei consumi, e delle accise (ammontare 16,8 mld. euro).
Le misure messe in campo per la riduzione del carico fiscale delle imprese sono tese all’incentivazione degli investimenti in beni strumentali nuovi, con il riconoscimento di una maggiorazione del 40% della deduzione ai fini della determinazione dell’IRES e dell’IRPEF.
Riduzione dell’aliquota IRES di 3,5 punti percentuali che arriverà, a partire dal 2017, al 24% a fronte dell’attuale 27,5% (ammontare 3,8 mld. euro nel primo anno fino a circa 4 mld. euro dall’anno successivo). Tale misura potrà anche essere anticipata qualora l’UE accordi la “clausola migranti” (ammontare 3,1 mld. euro).
Per l’agricoltura e la pesca è stata prevista l’esenzione dell’IMU su tutti i terreni agricoli utilizzati da coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali e società, e l’azzeramento della relativa IRAP (ammontare 405 mln. euro). Disposta l’esenzione ai fini IMU anche per i macchinari delle imprese tipicamente del settore delle manifatture saldati a terra “cd. Imbullonati” (ammontare 530 mln. euro).
A favore delle piccole imprese e dei professionisti viene ampliato l’accesso al regime fiscale forfettario di vantaggio. La soglia di ricavi passa a 30.000 euro per i professionisti e a 10.000 euro per le altre categorie di imprese. Per le nuove start up viene previsto un regime di favore con l’aliquota al 5% applicabile per 5 anni, anziché per 3 anni.
A fronte di misure richieste e non attuate per la fiscalità delle società di persone, viene riconosciuto un aumento della franchigia IRAP per questa tipologia di imprese che passa da 10.500 a 13.000 euro.
Altra misura rilevante riguarda il riconoscimento del bonus con tetto di 2.000 euro sul salario di produttività per tutti i redditi fino a 50.000 euro (ammontare 430 mln euro nel 2016 che sale a 589 mln. negli anni successivi).
Le misure attuate a favore delle famiglie prevedono l’abolizione delle imposte IMU e TASI sulle prime case e sugli immobili adibiti ad abitazione principale (ammontare 3,7 mld. euro).
Confermati gli interventi a sostegno delle ristrutturazioni edilizie, compreso il “bonus mobili”, e delle riqualificazioni energetiche.
Un’attenzione particolare è stata rivolta alle categorie sociali più deboli e ai pensionati con l’incremento della soglia di “no tax area” che passa a 7.750 euro per coloro che hanno meno di 75 anni e a 8.000 euro per quelli sopra i 75 anni.
Altre misure fiscali attuate riguardano l’innalzamento a 3.000 euro della soglia per i pagamenti in contanti e l’anticipazione di un anno della semplificazione delle sanzioni amministrative in campo fiscale. Le imprese si vedranno subito rimborsare l’IVA per i crediti non riscossi, senza dover aspettare la fine delle procedure concorsuali. Inoltre, si permette lo scioglimento delle società di comodo.
Confermato anche l’esonero contributivo per incentivare le assunzioni o le trasformazioni a tempo indeterminato, seppure con una quota progressivamente ridotta per consentire di distribuire risorse anche su altri interventi (ammontare 834 mln nel 2016 per salire a 1,5 mld nel 2017).
Per completezza, si rinvia al testo del Comunicato