Finalmente una boccata d’ossigeno per le imprese e i liberi professionisti operanti nei comuni del centro Italia colpiti dagli eventi sismici di tre anni fa.
Era il 24 agosto del 2016 quando la terra ha iniziato tremare in Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, devastando centri storici, patrimoni artistici e culturali di valore inestimabile.
Demolendo campanili e capannoni, mettendo a dura prova la vita di intere comunità. Che, tuttavia, non si sono arrese.
CNA, da sempre al fianco di artigiani e imprese, ha sostenuto l’istituzione di una “Zona Franca” – cioè di un’area libera da tanti degli oneri fiscali e contributivi che vessano le imprese – nei territori danneggiati dal Sisma. E ne ha incentivato la proroga, fino a tutto il 2020, disposta con l’ultima manovra di Bilancio.
A partire dal 18 giugno, gli operatori economici che continuano a produrre nell’area, o vi avviano una nuova attività, possono finalmente presentare domanda di accesso alle agevolazioni tributarie e contributive, contando su risorse stanziate pari a circa 142 milioni di euro.
L’istanza va inviata, accedendo alla sezione dedicata del sito del Ministero, esclusivamente tramite la procedura informatica disponibile all’indirizzo: http://agevolazionidgiai.invitalia.it.
Non è la ricostruzione. Ma un sostegno fondamentale a un territorio fragile e tuttavia tenace e vitale, che non si dà per vinto. Una speranza concreta per l’Italia che resiste.