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Sisma. Scade il 31 marzo il termine per chiedere l’indennità per la sospensione dell’attività

La CNA di Ascoli Piceno nel ricordare che scade il 31 marzo il termine per la richiesta di indennizzo di 5mila Euro per i danni subiti a seguito del terremoto, invita tutti gli interessati a contattare gli uffici CNA di Ascoli e San Benedetto anche in considerazione dell’allargamento, deciso all’ultima ora, dell’indennità anche ai soci delle srl artigiane e commerciali. In proposito le notizie sono ancora informali ma l’indicazione della Cna è quella di presentare la richiesta anche per i soci. La notizia positiva si evince dalla circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali n.8 del 27 marzo che fornisce disposizioni e chiarimenti operativi rispetto alla gestione degli interventi oggetto di convenzione stipulata tra lo stesso Ministero del Lavoro, il Ministero dell’Economia ed i presidenti delle Regioni.

La convenzione prevede indennità ai lavoratori, sia dipendenti del settore privato, sia autonomi, che hanno dovuto sospendere l’attività a causa del terremoto.

Le risorse finanziarie complessive, pari a 259,3 milioni di euro, sono ripartite in due differenti linee di intervento:

124,5 milioni di euro per la concessione di un’indennità pari al trattamento massimo di integrazione salariale, con la relativa contribuzione figurativa, in favore dei lavoratori del settore privato, compreso quello agricolo, impossibilitati a prestare attività lavorativa a seguito del sisma.

134,8 milioni di euro per la concessione di un’indennità una tantum da 5mila euro in favore dei collaboratori coordinati e continuativi, dei titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale, dei lavoratori autonomi, compresi i titolari di attività d’impresa e i professionisti, iscritti a qualsiasi forma obbligatoria di previdenza e assistenza, che abbiano dovuto sospendere l’attività a causa degli eventi sismici.

Sia nel primo che nel secondo caso le indennità verranno corrisposte dall’INPS sulla base dei risultati dell’istruttoria effettuata dalla Regione di competenza secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande e fino ad ‘esaurimento delle risorse.

Le risorse sono, poi, ulteriormente suddivise in budget regionali, secondo il seguente schema:

a) Abruzzo: 14.476.744,19 euro per la prima linea di intervento e 19.954.419,60 euro per la seconda;

b) Lazio: 23.162.790,70 euro per la prima linea di intervento e 28.711.395,10 euro per la seconda;

c) Marche: 48.255.813,95 euro per la prima linea di intervento e 47.852.325,17 euro per la seconda;

d) Umbria: 38.604.651,16 euro per la prima linea di intervento e 38.281.860,13 euro per la seconda.

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