La scadenza è domani, 30 Aprile.
Il Ministero dell’Ambiente si era impegnato, dinanzi al Parlamento, a ridurre gli importi che le imprese, per il 5° anno e per un “servizio” non funzionante e mai divenuto effettivamente operativo, sono obbligate a pagare.
Un atto dovuto, visto che il travagliato percorso che dovrebbe portare, sempre secondo gli impegni assunti dal Ministero, a superare l’attuale sistema di tracciabilità dei rifiuti non solo tramite l’individuazione di un nuovo concessionario ma, soprattutto, tramite le dovute semplificazioni ed i miglioramenti procedurali e tecnologici, è tutt’altro che concluso.
Le aziende, cogliendo l’impegno Ministeriale, aspettavano in tempi utili il provvedimento che avrebbe dovuto rendere ufficiale questa riduzione.
Invece, ancora una volta, c’è stato un passo indietro. Nella risposta ad una nuova interrogazione Parlamentare che ha come primo firmatario l’On.le Carrescia, il Ministero dell’Ambiente comunica che per il 2016 non ci sarà alcuna riduzione dei contributi. Forse, per il futuro, solo se il nuovo concessionario implementerà gli auspicati miglioramenti al sistema.
Insomma, la questione SISTRI è tutt’altro che risolta, e le imprese dovranno attendere ancora per avere le auspicate risposte. L’impostazione continua a essere quella di reperire le risorse per la costruzione e gestione di questo sistema dalle imprese a prescindere dal suo effettivo funzionamento e dalla sua efficacia.
La CNA ha sempre condiviso la necessità di migliorare la tracciailità dei rifiuti (bisogna ricordare che su questo fronte abbiamo già recepito, con il sistema di adempimenti cartacei, le disposizioni che l’Europa impone); ma la strada che si è scelto di percorrere è quella sbagliata.